Il mese della verità per Smalling

03/12/2022 alle 07:55.
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IL TEMPO (M. JURIC) - Ansia no, ma un’attenta osservazione della situazione. Il rinnovo di Chris Smalling è uno degli argomenti caldi in casa Roma, soprattutto per le voci di mercato attorno al difensore. L’inglese ha il contratto in scadenza il prossimo giugno con un’opzione di rinnovo unilaterale fino al 2024. Al 50% delle presenze stagionali il calciatore - e solo lui - potrà esercitare la clausola rinnovando alle stesse cifre il contratto con la Roma. Una situazione ben chiara che sta iniziando a ingolosire diversi club, pronti ad offrire a Smalling un contratto a parametro zero. Come in casa , dove sta montando l’idea di ripetere un’operazione Mkhitaryan, trovando a parametro zero una soluzione pronto uso per rafforzare la rosa di Simone Inzaghi. A Trigoria peró regna la calma, in attesa che alla 29esima presenza del difensore, scatti automaticamente l’opzione di rinnovo. Una condizione contrattuale che diventerà, tra poche settimane, bivio strategico per capire cosa vorrà fare il difensore inglese. Attivare la clausola e rimanere a Roma o ascoltare le altre proposte? Una mossa sullo scacchiere dei rinnovi che la società giallorossa volutamente lascerà in mano al calciatore per capire - senza esporsi - la reale volontà di Smalling.

La Roma vuole rinnovare il contratto all’inglese ma alle giuste condizioni e soprattutto mantenendo il coltello dalla parte del manico. E allora perchè non proporre il rinnovo anticipando le concorrenti, senza aspettare le decisioni dell’inglese? Perchè all’interno di qualsiasi trattativa la prima mossa sposta l’ago della bilancia dalla parte di chi attende. Esporsi pro attivamente a poche settimane da una decisione obbligata del calciatore sarebbe un autogol che darebbe un vantaggio strategico al difensore. Che avrebbe così il più ampio raggio di azione su richieste economiche e durata contrattuale. Mosse e contromosse che la Roma vuole far fare al calciatore, per poi decidere liberamente il da farsi. In aggiunta a tutto questo il club giallorosso vuole una dimostrazione concreta di voler restare nella Capitale. Basterà aspettare metà gennaio per capire la direzione di questo bivio. Tempistiche simili anche per l’altro fronte caldo, quello di Kluivert, molto vicino al riscatto da parte del Valencia. I due club stanno parlando per stabilire una cifra congrua per il cartellino dell’olandese. Gattuso lo ha richiesto espressamente, la Roma è d’accordo ad introitare, subito, anche un po’ meno dei 15 milioni del diritto di riscatto. Si lavora attorno ai 10 milioni di euro, soldi freschi che serviranno peró esclusivamente a sistemare la posizione debitoria nei confronti della UEFA. Prima i conti, poi, eventualmente, gli acquisti.