Friedkin in visita alla famiglia reale: presidente e figlio a colloquio con gli emiri del Qatar

10/12/2022 alle 08:07.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - Un emiro per amico. Dan e Ryan Friedkin hanno deciso di sfruttare fino in fondo il loro viaggio in Qatar. Non solo le partite del Mondiale da seguire allo stadio, ma anche l’occasione per approfondire la conoscenza del più grande alleato potenziale dei proprietari giallorossi nel calcio. Ieri a Doha il presidente romanista e il figlio sono stati ricevuti da alcuni membri della famiglia reale del Qatar, guidata dall’emiro Tamim bin Hamad Al Thani. Un incontro di cortesia, organizzato grazie ai collaudati rapporti già esistenti tra Friedkin, il presidente del Psg Nasser Al-Khelaifi e in generale tutto il gruppo qatariota che gravita attorno al mondo dello sport.La vicinanza tra la proprietà della Roma e quella della squadra di Parigi si è cementata all’interno dell’Eca, guidata dallo stesso Al-Khelaifi che tra i suoi vice ha scelto il nr.1 giallorosso. Non è la prima volta che i Friedkin si fanno vedere in Qatar. Durante i lunghi mesi della trattativa per acquistare la Roma da , tra i vari viaggi programmati (incontrarono ad esempio Andrea Agnelli) erano infatti volati anche a Doha per studiare il modello di business applicato al calcio. Due realtà non paragonabili, considerati i fondi pressoché illimitati della famiglia reale, ma i punti di contatto non mancano. Entrambi hanno scelto di comprare squadre di una capitale, con una storia non all’altezza di quella delle rispettive città ma un potenziale enorme del marchio da sfruttare. Al Thani si è già portato a casa quattro campionati francesi, ai quali ha aggiunto 21 trofei tra Coppa di Francia, Coppa di Lega e Supercoppa francese, mentre in Europa continuano a inseguire il grande sogno della e probabilmente non si arrenderanno fino a quando non l’avranno conquistata. Potendo contare su sponsor della «casa madre» come Qatar Airways, che versa al Psg 70 milioni all’anno dopo averne pagati 39 in tre stagioni alla Roma con un contratto firmato da , il Psg riesce a rispettare le regole del Fair Play Finanziario della Uefa (ma in passato è stato indagato e ci sarebbe ancora molto da discutere...) e a continuare a comprare campioni. Il club di Friedkin ha un’altra dimensione, ma l’ambizione resta alta e potrebbe in futuro essere alimentata dal supporto di soci di minoranza. Difficilmente saranno i qatarioti, che per i regolamenti della Uefa non potrebbero controllare due club che giocano la stessa competizione. Intanto i texani continuano ad alimentare le casse di Trigoria e hanno rifinanziato il debito grazie all’emissione di un nuovo bond da 175 milioni collocato alla Borsa di Vienna alla fine di ottobre, coprendo di tasca loro i restanti 92 milioni di euro per il rimborso della precedente obbligazione. Solo una delle tante tappe del processo di trasformazione della società, divenuta nel frattempo una Srl dopo l’uscita dalla Borsa e pronta ad accogliere il nuovo direttore commerciale americano Michael Wandell, proveniente dalla Nba. L’Adidas sarà il prossimo sponsor tecnico e anche il main sponsor è destinato a cambiare in futuro. Per il nuovo stadio a Pietralata sono arrivate in Comune le carte integrative al progetto richieste, con l’obiettivo di chiudere la Conferenza dei Servizi preliminare nei primi mesi del 2023. Poi ci sarà la votazione per il pubblico interesse dell’opera.