Un ritiro ondivago, un po’ come la sua stagione, in cui finora ha alternato cose buone (anche se poi non tantissime) ad altre meno. Tammy Abraham se ne va però dal Portogallo in crescita, con la partita contro l’RKC Waalwijk che l’ha visto tornare al gol (l’ultimo era arrivato il 9 novembre in casa del Sassuolo) e regalare anche l’assist del 3-0. Insomma, una partita che gli ha rimesso il sorriso addosso.
Servirebbe l’Abraham dello scorso anno, non quello di questa prima parte di stagione. Cosa le è successo?
"Sono cose che capitano nel calcio. Questa volta è accaduto a me di attraversare degli alti e dei bassi nel corso della stagione, ma prima era successa ad altri calciatori e capiterà ancora. Lo scorso anno è stata una grande stagione, dove tutto mi è andato bene, per il verso giusto. In questa è vero, sono partito un po’ lentamente, ma ho voglia di rifarmi, sia io e sia la squadra. E poi sono anche convinto che questi momenti alla lunga ti rendano più forte."
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Lo scorso anno segnò 27 reti, quest’anno è appena a 4. Qual è la soglia che la renderebbe felice?
"Io sono abituato a cercare di fare sempre meglio di ciò che ho fatto prima. Non mi accontento mai, voglio sempre migliorare. Se quest’anno riuscissi ad avvicinarmi a quella cifra ne sarei contento.Cerco sempre di alzare il più possibile l’asticella.Quindi diciamo che per ora vorrei ripetermi, l’obiettivo è difinire come lo scorso anno, ma se possibile anche meglio."
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Per chiudere, la Roma riuscirà ad andare in Champions?
"Faremo del nostro meglio e vedremo cosa succederà. Ma penso di sì."
(gasport)