IL TEMPO (M. JURIC) - Un amore tornato ad essere corrisposto quello tra Nicolò Zaniolo e la Nazionale. Il 22 giallorosso, insieme a Bryan Cristante, è stato convocato dal ct Mancini per le due amichevoli contro Albania (16novembre) e Austria (20 novembre). Una chiamata arrivata otto mesi dopo l’ultima volta e quasi invocata ieri sui social dallo stesso calciatore: «In queste settimane ho dovuto fare i conti con un colpo subito a Verona e un conseguente ematoma che non mi ha permesso di essere al 100% della condizione. Nonostante ciò ho sempre cercato di stringere i denti e di mettermi a disposizione del mister e dei compagni di squadra. Come sempre rispetterò le scelte del ct Mancini, ma non ho mai pensato di risparmiarmi e di non rispondere a una eventuale chiamata». Puntualmente arrivata in serata, dopo l’esclusione non senza polemiche del settembre scorso. Con la speranza che questo malinconico tour di amichevoli tra gli esclusi in Qatar sia, per l’Italia e Zaniolo, un modo per voltare pagina. Soprattutto per chi ha lasciato un ginocchio per la Nazionale, perdendo l’occasione di vincere l’Europeo e da due anni combatte con infortuni e scelte tecniche. Dalla maledetta sera di Amsterdam del settembre 2020, Zaniolo ha giocato con l’Italia 76 minuti in totale. Mezz’ora nell’assalto Mondiale alla Svizzera dell’estate 2021 e un tempo nell’inutile amichevole post Macedonia con la Turchia di marzo. Attorno 32 partite della Nazionale in cui Nicolò è stato spettatore da casa. Domenica il ritorno a Coverciano insieme ai 31 convocati da Mancini. Tra loro un unico laziale: Provedel. Prima chiamata per Pafundi, attaccante 2006 dell’Udinese e per i giovani Fagioli e Miretti della Juve. Torna a un anno dall’ultima convocazione Federico Chiesa. Colorata di giallorosso anche l’Under21: oltre ad Edoardo Bove, prima chiamata con gli Azzurrini per Cristian Volpato. E Faticanti va in Under 20