Messi, serve una Joya. L’Argentina deve svoltare e Dybala scalda il motore

24/11/2022 alle 08:06.
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Martedì, dopo la tremenda sconfitta con l’Arabia Saudita, i giocatori argentini avevano la faccia di studenti usciti allegri qualche ora prima per la formalità di un esame facile e rientrati invece scornati da una bocciatura imprevista. (...) Tra le domande più sollevate nelle analisi, questa: ma perché Scaloni non ha impiegato Paulo Dybala nel finale contro l’Arabia Saudita? Con Di Maria, Gomez e in giornata di pochissima grazia, la freschezza tecnica della Joya avrebbe potuto schiudere varchi e accendere scintille. (...)  Nell’aprile 2017, quarti di , la Joya segnò una splendida doppietta in faccia a : - 3-0. Molti lessero quella notte come il passaggio di consegne da un 10 all’altro. Leo prese nota. Non bastasse, nel settembre di quello stesso anno la Joya spiegò: "È difficile giocare con . Occupiamo la stessa posizione e mi tocca adeguarmi". Erano i tempi in cui gli chiedevano di defilarsi a destra. Di quelle parole, Dybala ha dovuto rendere conto a Leo e poi, nel 2020, farne un’abiura pubblica, alla Galileo Galilei: "Avrei dovuto esprimermi in modo diverso. Io occupo questo ruolo da 5 anni, lui da 15, è naturale che io debba giocare per lui". (...) . Non avendo mai giocato nel Boca o nel River ed essendo nato calcisticamente in Italia, Paulo non ha mai goduto di una spinta popolare, ma la sensazione è che in questo Mondiale, a questa Argentina che ha i creativi spompi e l’umore rasoterra, la Joya possa essere preziosa. (...)

(gasport)