(...) Inutile dire che il caso Karsdorp – il «traditore», secondo la terminologia “mourinhana”–ha tenuto banco dalla fine della conferenza postpartita dell’allenatore. E se l’umore del tifo, soprattutto quello più viscerale, è dalla parte dello Special One, si fa strada anche una corrente di pensiero che vede nella sortita del tecnico un modo anche per coprire le lacune di gioco che la Roma, ora 7a , continua a mostrare. (...) Tutto è nato a fine partita, quando–a differenza del consueto – l’allenatore è sceso subito nello spogliatoio per parlare del gol subito nei minuti finali, che ha portato la squadra a perdere due punti. I colloqui sono stati con Abraham, a cui ha chiesto comemai stavolta abbiadato tutto e in altre occasioni no, mentre a Karsdorp, appunto, ha rimproverato ladistrazione fatale almomento del pari col Sassuolo. L’olandese, però, ha pensato di replicare, non accettando di fare da capro espiatorio della situazione e quindi la discussione è degenerata, senza alcun contatto fisico,macongiocatoriemembri dello staff tecnico che si sono interposti fra i due per evitare rischi. (...) Inutile dire che la società, pur dando carta bianca all’allenatore nella gestione del gruppo, è rimasta sorpresa da una simile bufera che si poteva evitare. (...) Per oggi, comunque, Karsdorp è regolarmente convocato col gruppo e quindi tecnicamente non è fuori rosa, comenonlo eranoneppure gli epurati reduci un anno fa dal 6-1 di Bodo. Di quelli, però, chi è riuscito a risalire la china è stato solo Kumbulla.In ogni caso, non è escluso che un accomodamento si possa trovare, anche perché nello scatto d’ira Mou aveva detto: «Se non cambi atteggiamento, puoi trovarti una squadra». Come dire, un pertugio per lavorare ci sarebbe. (...)
(gasport)