IL TEMPO (A. AUSTINI) - Pochi gol, troppi giocatori. L’attacco della Roma è un paradosso: non ha mai avuto negli ultimi anni così tanti potenziali titolari, ma nei primi mesi di stagione Mourinho non è riuscito a puntare su un assetto stabile, in grado di garantire i numeri che servono per vincere le partite.
A gennaio si cambia ancora, con l’innesto di Solbakken, il rientro in pianta stabile (si spera) di Dybala e la probabile partenza di Shomurodov, avvicinato da Torino, Cremonese e Bologna. Considerando anche il recupero di Wijnaldum, il tecnico si ritroverebbe così a poter scegliere fra nove opzioni per riempire le tre caselle offensive del suo modulo. Abraham, Belotti, Dybala, Zaniolo, Solbakken, El Shaarawy, Volpato più Pellegrini e l’olandese, un’abbondanza che andrà sfruttata decisamente meglio di quanto fatto fin qui.
I risultati della seconda parte di stagione determineranno poi le strategie per il futuro. Perché un conto sarebbe impostare la campagna acquisti\cessioni con gli introiti garantiti dalla Champions, un altro dover gestire le conseguenze dell’ennesimo campionato da incompiuti. L’accordo firmato con la Uefa impone il saldo attivo di mercato anche nella prossima stagione e la Roma, prima o poi, dovrà rassegnarsi all’idea di tornare a cedere un «big».
Non si può escludere che a partire possa essere proprio un attaccante. Per Zaniolo, ad esempio, si avvicina un bivio. Le trattative per il rinnovo non hanno portato finora a un’intesa, senza prolungamento si arriverebbe a un anno dalla scadenza del contratto e la società sarebbe costretta a valutare le offerte: Milan e Juventus restano alla finestra. Discorso diverso per Abraham, che continua ad avere mercato in Inghilterra. La sensazione è che il suo futuro possa essere legato a doppio filo a quello di Mourinho, ma è davvero troppo presto per capire cosa accadrà.
Belotti finora ha deluso ma nel suo contratto c’è un’opzione di rinnovo automatico che probabilmente scatterà, anche El Shaarawy ha una clausola per restare un altro anno. Come Matic - la cui conferma pare praticamente certa - e Smalling, che deve però ancora sciogliere le riserve: l’ultima parola spetta a lui.
Intanto Karsdorp è tornato a Roma con il suo agente, i rapporti con il club restano ai ferri corti, va trovata una sistemazione a gennaio ma la società vuole venderlo a titolo definitivo non sarà facile. Nel frattempo la Roma è tornata a Tokyo dove domani giocherà la seconda e ultima partita in Giappone contro i campioni in carica dei Yokohama Marinos. Il tour asiatico è servito anche ad avviare la collaborazione con il Nagoya Grampus: ieri Mourinho, lo staff e Pinto hanno visitato il centro sportivo del club «affiliato» per un confronto sulle rispettive metodologie di lavoro.