IL MESSAGGERO - L'ex giocatore della Roma e oggi vicepresidente dell'Uefa, Zbigniew Boniek, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano italiano, a poche ore dall'inizio del Mondiale. Tra i tanti argomenti trattati, Zibì si è soffermato sulle possibilità in Qatar per la sua Polonia, sul momento del calcio italiano e sull'esterno italo-polacco della Roma, Nicola Zalewski.
Queste le sue dichiarazioni:
Roberto Mancini ha lamentato il fatto che i campioni europei dovrebbero essere qualificati automaticamente ai mondiali.
«Mi dispiace che in un torneo a trentadue squadre ci siano solo tredici europee e capisco l’amarezza di Mancini per l’assenza dell’Italia, ma se si dovesse garantire la partecipazione automatica dei campioni Uefa, il discorso dovrebbe riguardare anche le altre confederazioni. L’Italia ha perso sul campo il diritto a partecipare al mondiale e per quanto sia difficile da accettare, è un verdetto sportivo. Per gli italiani mi rincresce davvero: le generazioni più giovani sono state private del mondiale per dodici anni”.
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La Polonia sarà la nazionale più italiana del torneo: dieci calciatori giocano in serie A e se non ci fosse stato l’infortunio di Dragowski, sarebbero stati undici.
«E’ un indice di qualità, perché il vostro campionato è sempre di livello elevato. Chi gioca bene in Italia è pronto per il palcoscenico internazionale. I calciatori polacchi amano l’Italia: preferiscono la serie A ad altre realtà».
Come ha fatto a soffiare Zalewski all’Italia?
«Me lo segnalò un giovane tennista, Flavio Cobolli, grande amico di Nicola. Andai a parlare con i suoi genitori e non fu difficile convincerlo ad accettare di giocare per la Polonia. Era il sogno della sua famiglia».