IL TEMPO (E. ZOTTI) - Avversari per un giorno. Anzi, per 90 minuti. Perché quello che unisce José Mourinho e Dejan Stankovic è un legame che va oltre il campo. Un rapporto paragonabile a quello tra discepolo e maestro. Non è un caso infatti che l'ex centrocampista abbia intrapreso la stessa carriera del suo guru, con il sogno di raggiungere uno dei tanti successi ottenuti dal portoghese: «Durante la partita saremo ognuno per la sua strada - le parole dell'allenatore doriano - poi amici come prima. Da José ho imparato tanto, ho grande rispetto per la persona e per il professionista». I destini dello Special One e del serbo si sono incrociati all'Inter - nella stagione 2008/09 - con Stankovic che, fin da subito, si è calato nei panni del pretoriano del tecnico. Il sodalizio si è interrotto a giugno 2010, dopo la conquista del Triplete e la conseguente decisione di Mou di accettare la corte del Real Madrid, chiudendo la sua storia nerazzurra. Per il tecnico blucerchiato la gara contro la Roma sarà il battesimo al Ferraris, un tema affrontato nella videochiamata fatta da Mourinho nei giorni scorsi: «L'ho sentito - ha spiegato il serbo - mi ha chiamato in video. Lui ha mille panchine alle spalle, per me sarà la prima a Marassi. C’è una bella differenza. Abbiamo vinto e abbiamo fatto un percorso stupendo insieme». Oggi però, per la prima volta, Stankovic proverà a mettere i bastoni tra le ruote al suo mentore