Più di Dybala, più di Abraham, più di tutti, José Mourinho porta nel cuore Lorenzo Pellegrini. Non tanto, o non solo, per l’indubbio talento, ma per il modo in cui ha imparato a usarlo. (...) Lorenzo è stata la guida tecnica imprescindibile della Roma nel momento in cui Mou si è insediato sulla panchina. Era lui che faceva girare i compagni, era lui che alzava il livello nelle occasioni più importanti. Poi ha saputo gestire bene l’arrivo di Dybala e la risalita di Zaniolo. E adesso deve nuovamente caricarsi la squadra sulle spalle, perché è impensabile che l’Europa della Roma finisca in autunno. (...) Il Betis gioca bene, nasconde il pallone, colpisce all’improvviso. All’Olimpico l’assenza di Lorenzo è stata pesante soprattutto dal punto di vista tecnico, perché troppo spesso i giallorossi faticavano a tenere il pallone e non c’era nessuno che aiutasse Dybala nella costruzione. Stasera non ci sarà Paulo, ma Pellegrini dovrà legare centrocampo e attacco trovando soprattutto i tempi giusti per infilare la difesa avversaria.Che Pellegrini sappia accendere la luce è cosa nota. Che Tammy Abraham adesso abbia bisogno che qualcuno lo illumini, anche. (...)
(gasport)