Mourinho stimola gli altri: «Ho imparato a piangere meno»

13/10/2022 alle 07:46.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - «Ho imparato a piangere meno e a vivere la realtà delle cose». José Mourinho prova a farsene una ragione e a guardare avanti, perché il calendario non aspetta Dybala e gli altri infortunati. Adesso c’è una qualificazione ancora tutta da conquistare in Europa League e una posizione in campionato da difendere o se possibile migliorare fino alla sosta. Stasera alle 18.45 contro il Betis è un vero spareggio per la Roma,che in caso di un’altra sconfitta e di un concomitante successo del Ludogorets sull’Helsinki non sarebbe più padrona del suo destino. «Possiamo ancora arrivare in tutte le posizioni - dice l’allenatore giallorosso nella conferenza all’Estadio Benito Villamarin - ma c’è una differenza gigante tra finire primi o quarti. Se dovessimo battereil Betis sarebbe comunque complicato vincere il girone, ma possiamo qualificarci». Mourinho chiede più «disciplina» alla squadra: «Le grandi partite che abbiamo fatto in questo anno e mezzo - spiega - sono quelle in cui abbiamo avuto più concentrazione e organizzazione. Pochissime volte abbiamo vinto grazie a qualche singolo che è uscito dagli schemi». A maggior ragione senza Dybala e Zaniolo, bisognerà fare una partita di squadra. «Segniamo troppo poco rispetto a quanto produciamo - prosegue l’allenatore - ma arriverà il momento in cui avremo più efficacia:si sarà un avversario che pagherà tutto questo in una gara in cui costruiremo quattro occasioni e faremo altrettanti gol. Non voglio parlare di Abraham, altri come lui stanno passando un momento simile, ci mancano i gol ma non importa di chi. I giocatori più offensivi non hanno giocato praticamente mai tutti insieme, ora senza Dybala è ancora più difficile. Ma mi fido di tutti gli altri e sono fiducioso». Al suo proposito di «piangere meno» a un certo punto fa una deroga, ribadendo un concetto espresso più volte:«Ci sono le squadre ricche che possono giocare ogni tre giorni cambiando sempre i calciatori, ci sono quelli meno ricchi come noi ma ambiziosi, che hanno lo stesso numero di partite e vanno in difficoltà. E poi ci sono i poveri che scendono in campo una volta alla settimana». Si innervosisce quando ascolta l’elenco degli infortuni muscolari: «Quali sarebbero? E la storia di questi giocatori?». Come a dire: non osate darmi la colpa. Dalla parte del Betis si respira maggiore serenità. Forti dei 9 punti in classifica, gli uomini di Manuel Pellegrini possono gestire la partita e le forze in vista della sfida di domenica con l’Almeria.«Mi aspetto una partita equilibrata come all’andata - dice il tecnico degli spagnoli -la Roma non dipende dal solo Dybala». Dopo un giorno di vigilia coinciso con la festa nazionale (il «dia dell’hispanidad»), oggi si gioca in orario non comodo peri tifosi, ma saranno comunque circa in 50mila sugli spalti, compresi due mila in arrivo da Roma,con i primi già arrivati ieri a godersi la giornata di sole in città. Il resto dovranno farlo Abraham e soci oggi.