Difesa a tre, grinta ed emozioni. Punto di partenza per De Rossi

16/10/2022 alle 09:49.
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IL TEMPO (F. SCHITO) -  Prima partita da allenatore e primo punto (0-0) per . L’ex capitano della Roma non ha ovviamente risolto i problemi di una Spal ancora convalescente, e sarebbe stato folle pensare il contrario, ma la formazione estense si è presentata al Tombolato con tre centrali in difesa, due esterni a tutta fascia, tre centrocampisti e due punte. E una compattezza che lascia ben sperare per il futuro. Di sicuro, l’esordio contro il Cittadella per il tecnico della Spal è stata una grande emozione, impossibile da cancellare: «Non so se allenerò per sei mesi e smetterò o se lo farò per trent’anni vincendo tutto, ma quel che è certo è che questo giorno non me lo dimenticherò mai. Sono felice di averlo fatto con questi ragazzi, che hanno fatto una partita di grande cuore e li ringrazio». In panchina si è presentato, come promesso, con le scarpe da ginnastica, in tono con i colori della Spal che sono decisamente lontani da quelli che ha indossato per una vita: lo ha fatto per indole e per trasmettere un messaggio di vicinanza alla squadra, quasi fosse pronto per entrare in campo a dare una mano ai centrocampisti, giusto il tempo di mettere gli scarpini. I suoi ragazzi non hanno saputo sfruttare un tempo giocato in superiorità numerica per l’espulsione di Danzi: «L’espulsione doveva aiutarci, invece siamo andati di fretta per cercare la giocata. Non è stato un match bellissimo, sapevamo potesse essere spigoloso: dobbiamo lavorare sui principi che abbiamo toccato in questi primi giorni». L’avversario più difficile, per , è stato il quarto uomo, che gli ha dovuto spesso ricordare l’esistenza dell’area tecnica: «Dimenticavo la linea tratteggiata da non superare, su questo migliorerò. Il quarto uomo era una persona deliziosa, abbiamo chiacchierato dell’arbitraggio che è stato ottimo». Martedì, a Marassi, per arriverà anche il debutto in Coppa Italia: vincere vorrebbe dire prenotare la sfida contro la sua Roma. Nel postpartita ha preferito non parlarne, ma è probabile che ora il pensiero vada a quella prospettiva: le scarpe saranno anche biancocelesti, ma il cuore no.