IL TEMPO (A. AUSTINI) - Stesso stadio, risultato opposto. È quello che cerca la Roma stasera, di nuovo in scena all’Olimpico contro il Lecce a quattro giorni dalla sconfitta dolorosa in Europa League col Betis Siviglia, la quarta in undici gare stagionali. Si registra un altro sold-out dei tifosi per spingere la squadra di Mourinho verso una vittoria che sarebbe fondamentale per non scendere dal treno delle squadre in lotta quantomeno per un posto in Champions. Partita vera e più difficile di quanto non dicano il nome e la classifica dell’avversario, nella quale la Roma deve combattere soprattutto contro i suoi problemi. Segna troppo poco e se non ci pensa Dybala o non arriva una rete su calcio da fermo sono dolori, il limite più grande di inizio stagione è evidente. Chiamati in causa gli altri attaccanti della rosa - in campionato due gol per Abraham, nessuno per Pellegrini, Belotti e Zaniolo che non ha segnato neppure in Europa - ma pure la manovra tutt’altro che brillante di una squadra, schiacciata all’indietro, poco aggressiva e spesso prevedibile. Con il nono attacco del campionato e due sole partite vinte finora con più di un gol di scarto, è arrivato il momento di cambiare marcia per legittimare le ambizioni estive derivanti dal trofeo vinto l’anno scorso e un mercato al di là delle aspettative. Da vecchia volpe del calcio, Mourinho conosce bene le difficoltà mentali che implica la situazione e ha provato ad allentare la pressione sui suoi ragazzi, lasciandoli liberi di dormire a casa ieri, con l’appuntamento fissato a Trigoria per stamattina. Non è con un ritiro in più che si preparano meglio le partite, ne è convinto Mourinho che deve continuare a gestire questo avvio di stagione compresso per lasciare spazio al Mondiale e si ritrova senza un esterno destro di ruolo a causa dell’ennesimo infortunio che stavolta gli ha tolto dal mazzo delle opzioni Celik. Wijnaldum è rientrato intanto a Trigoria per proseguire la riabilitazione ma è il ritorno di Pellegrini in gruppo la notizia migliore della vigilia. In che posizione far giocare eventualmente il capitano è un dubbio da sciogliere oggi, così come la scelta del centravanti: cercare il riscatto di Abraham o puntare sulla voglia di Belotti? Dall’altra parte Baroni si approccia alla sfida con la serenità di chi non ha molto da perdere. «Sarà una partita meravigliosa - dice il tecnico del Lecce - una di quelle che tutti vorrebbero giocare. Affrontiamo una squadra fortissima, ferita dal recente ko contro il Betis. Noi però ci teniamo a fare bella figura». All’Olimpico i cancelli apriranno alle 18.15 per gestire gli ingressi dei 63mila spettatori attesi allo stadio. Sperando che stavolta possano uscire col sorriso.