Andrea Catarci, assessore alle Periferie e candidato al Senato per il centrosinistra, potrebbe risolvere la grana dei ricorsi dei vecchi proprietari dei terreni di Pietralata e permettere alla Roma di realizzare il suo nuovo stadio garantendo loro degli indennizzi. «L’area è idonea. La società sta facendo le cose seriamente così come il Comune. In questo momento si sta trattando per sminare il problema rappresentato dai vecchi proprietari delle aree espropriate per lo Sdo che potrebbero avanzare delle pretese. Ma da un lato, secondo gli avvocati della Roma, al massimo potranno chiedere indennizzi senza bloccare il progetto. E poi c’è la pubblica utilità e il percorso previsto per cui lo stadio tornerà pubblico dopo un tot di anni», spiega Catarci all’agenzia Dire.
La questione dei ricorsi è stata discussa a lungo in Campidoglio e le linee sono due: da una parte c’è la filosofia assunta dall’avvocatura capitolina, che ha avvertito il club della possibilità che la presentazione del progetto (prevista per inizio ottobre) possa coincidere con un boom di ricorsi da parte dei vecchi proprietari dei terreni. Dall'altra parte ci sono i legali della Roma, che vorrebbero risolvere il problema dichiarando lo stadio un’opera di pubblico interesse, passaggio da vidimare con un voto in consiglio comunale. A quel punto sarebbe il Comune a concedere in prestito alla Roma i suoi terreni per 99 anni. Ma anche qui ci sono due strade: la prima è quella sposata da Gualtieri e dai Friedkin, mentre la seconda prevede una vendita dei terreni dell'ex Sdo alla Roma. La cessione, però, arriverebbe soltanto dopo aver garantito a tutti i vecchi proprietari degli indennizzi e a pagare sarebbe il club.
Il lavoro, intanto va avanti: la Roma ritiene Pietralata l'area perfetta per costruirci la nuova casa, ma sono stati avviati dei contatti tra il club giallorosso e Rfi per sondare la disponibilità di alcuni terreni, sempre in quella zona, della società del gruppo Ferrovie dello Stato.
(La Repubblica)