IL TEMPO (E.ZOTTI) - La Roma sta per tornare nel suo habitat. Suo e di José Mourinho. Perché nessuno vede l'ora di misurarsi con l'ennesima avventura in campo internazionale più dell'unico tecnico al mondo ad aver vinto tutte e tre le competizioni targate Uefa. Domani Pellegrini e compagni giocheranno contro il Ludogorets, per la prima gara del girone di Europa League. Trofeo che lo Special One ha già vinto con lo United e che vorrebbe portare anche nella Capitale per aggiungere un altro pallino giallorosso al tatuaggio con le tre coppe europee fatto dopo aver conquistato la Conference: «La competizione che abbiamo vinto non è molto diversa da quella di questa stagione - aveva spiegato Mou prima della Cremonese - cambia un po' nella fase a gironi, ci saranno squadre più equilibrate. Durante quella ad eliminazione diretta, sperando di arrivarci, troveremo superpotenze economiche come Manchester United ed Arsenal e qualcuna che scenderà dalla Champions. Ma non è un torneo molto diverso. Se abbiamo avuto la capacità di vincerla l'anno scorso, dobbiamo mettere tutto sull'Europa League e vediamo se possiamo arrivare lì». Un anno fa la cavalcata culminata con il trionfo di Tirana era iniziata in Turchia - a Trebisonda - quest'anno invece l'avventura europea dei giallorossi partirà dalla Ludogorec Arena di Razgrad, in Bulgaria. Un'avventura che, ancor prima del fischio d'inizio, ha già acceso l'entusiasmo dei romanisti. Sono quasi 40mila infatti i mini abbonamenti sottoscritti dai tifosi per assistere alle gare della fase a gironi contro HJK Helsinki, Betis e - ovviamente - Ludogorets. Non c'è da stupirsi se si tiene conto dei risultati raccolti dalla squadra in Europa nelle ultime cinque stagioni: oltre alla vittoria in Conference, i giallorossi hanno disputato una semifinale di Europa League e una di Champions. Risultati che rendono la Roma il club italiano con il miglior rendimento in campo internazionale dal 2017 ad oggi. Rispetto alla scorsa stagione però la strada sarà in salita fin da subito. Ottenere il primo posto nel girone potrebbe rivelarsi tutt'altro che semplice: «Non è facile. Il Betis ha vinto la Coppa nazionale, ha un allenatore top e la squadra gioca benissimo, è di alto livello - le parole Mourinho dopo il sorteggio - ho giocato con il Ludogorets due anni fa, non è un club facile da incontrare, vince quasi sempre il campionato. Invece non conosco l’HJK ma l’evoluzione delle squadre del Nord Europa è visibile a tutti». Vincere in Europa non è mai semplice, soprattutto dopo una batosta come quella della Dacia Arena. Il gruppo però è consapevole come l'unico modo per cancellare - almeno parzialmente - la serata da incubo vissuta domenica scorsa a Udine è iniziare l'Europa League con una vittoria convincente. Il tecnico ripartirà dalle certezze Dybala e Pellegrini, mentre rimane da risolvere il nodo su chi sostituirà Matic a centrocampo. Il dubbio è tra Camara e Bove, ma non è escluso neanche l'arretramento in mediana di Pellegrini. In quel caso Belotti affiancherebbe Abraham - con Dybala alle loro spalle - se invece l'inglese dovesse riposare, il Gallo verrebbe supportato da Pellegrini e Dybala