Serviva partire con il piede giusto. La Roma è riuscita invece nell’impresa di complicarsi ancora una volta la vita. A Razgrad finisce 2-1 per il Ludogorets e i giallorossi, complice la vittoria del Betis a Helsinki, si vedono già costretti a rincorrere. Partita bloccata nel primo tempo, apertasi poi nella ripresa quando un errore di Mancini ha spianato il vantaggio ai bulgari. A quel punto Mourinho è tornato a difendere a quattro, regalando un uomo in più in mediana. a Roma è sembrata rinvigorita e con la forza della disperazione ha trovato il pareggio grazie a Shomurodov per poi perdersi nuovamente nel finale. Nulla è compromesso in ottica qualificazione ma serve ritrovarsi quanto prima. Nel gioco, nelle motivazioni, nell’incisività sotto porta ma soprattutto nella dinamicità. Anche ieri la squadra è sembrata monoritmo, compassata, prevedibile. Per questo motivo, è indispensabile il recupero di Zaniolo, come confermerà Mourinho nel post-gara: “Sì sono d’accordo, siamo stati una squadra compassata. Ma lo siamo perché ci manca il calciatore che rompe gli equilibri, Nicolò. Compassati, quindi, ma sempre con il controllo della partita. Perché una gara del genere, poi la vinci 1-0. E invece facciamo un errore sul primo gol e poi siamo costretti a rincorrere. Ma non posso essere arrabbiato. Dal punto di vista umano vedo dei ragazzi che ce la mettono tutta e che anche stavolta hanno reagito. Bisogna rimanere tranquilli, aspettare il rientro dei calciatori infortunati. Torneremo a vincere”. Come quello di cambiare marcia, anche se la difficoltà nel farlo la spiega/conferma ancora una volta il tecnico: “Abbiamo due calciatori come Matic e Cristante che sono simili, non ad alta intensità. Ma se manca Zaniolo non posso abbassare Lorenzo”. E così con il trascorrere dei minuti la squadra (dopo due altre occasioni per Dybala e Pellegrini) nella ripresa si spegne. Paulo inizia a rifiatare, Belotti si conferma lontano parente del Gallo granata e come accaduto spesso in questo avvio di questa stagione, la Roma inizia ad allungarsi, diventando terreno fertile per i piccoletti del Ludogorets. Sembra finita. Il pari, per come si era messa, può forse andar bene ma la Roma fa ancora una volta harakiri. Rick, subentrato da poco, fa quello che vuole in area. Spinazzola va a vuoto, Ibañez viene disorientato dai ripetuti dribbling, il pallone finisce sui piedi di Nonato che non dà scampo a Svilar. Finisce invece 2-1, secondo ko in 4 giorni. Mou, seppur masticando amaro, non fa drammi: “Per fortuna ci sono 6 partite, chi vince la prima è favorito, chi la perde ha più pressioni. Dobbiamo vincere con l’Helsinki”.
(Il Messaggero)