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Cinque giornate sono poche per decretare sentenze, ma sufficienti per segnalare una tendenza: da un anno all'altro in Serie A sono spariti 37 gol, da 159 a 122, più di sette a turno, e come logico sono tornati gli 0-0, ben sette oggi rispetto ai due dell'avvio del 2021. Segnare tanto non è necessariamente la prova di un gioco di qualità, ma il pubblico vuole i gol. La Premier League è passata da 158 a 175, la Ligue 1 da 148 a 196, la Liga da 98 a 97, la Bundesliga da 137 a 139 (ma in campionato ci sono 18 squadre). La differenza sta anche nelle squadre che comandano la classifica: PSG (24 gol), Manchester City (20) e Bayern Monaco (17). In Serie A comanda il Napoli con 12 reti, poi c'è l'Inter a 11, il Milan a 10, l'Atalanta a 9, la Juventus a 7 come la Lazio, la Roma a 6 (l'anno scorso a 12) e la Fiorentina a 4.
Il primo turno di Coppe, ad eccezione del Napoli, ha mostrato squadre in ritardo di condizione a fronte di avversarie che corrono già alla massima velocità. Da non sottovalutare gli infortunati: Pogba, Chiesa, Di Maria, Lukaku, Wijnaldum, Zaniolo e Osimhen sono solo alcuni dei calciatori fermi ai box.
Vedrete poi che a ottobre qualunque pedata diventerà occasione di prudenza "per non rischiare il Mondiale". Così lo spettacolo che ne deriva è piuttosto modesto, una tassa supplementare da pagare alla nota eliminazione. Almeno la bolletta del calcio ce la potevamo risparmiare.
(P. Condò - La Repubblica)