IL TEMPO (A.AUSTINI) - Lamentarsi anche quando tutto, o quasi, sta andando bene. Ma col sorriso. L’incontentabile Mourinho tiene alta la tensione della Roma, che stasera può tornare da sola in vetta al campionato, ma per farlo deve vincere sul difficile campo dell’Udinese. La vigilia della partita è anche il giorno seguente all’ufficialità delle sanzioni della Uefa per la Roma, che oltre a pagare una multa da 5 milioni dovrà mantenere il saldo del mercato in attivo se vorrà utilizzare i giocatori nelle coppe e scongiurare ulteriori punizioni. Un problema gestibile, come dimostra l’intelligente campagna acquisti\cessioni appena conclusa, ma pure un limite in prospettiva. Che a uno come Mourinho non può piacere. «È un meccanismo - dice l’allenatore - che penalizza troppo chi lo vuole applicare in modo virtuoso. In modo indiretto protegge invece quelli che non lo fanno e le squadre che sono già delle potenze, mentre danneggia gli altri che vogliono essere grandi. Non c’è Fair Play in una squadra che spende 300 milioni e compete con una che ne spende 30». Quello che potrebbe succedere alla Roma, con le dovute proporzioni, se tornasse a giocare la Champions. «Mi fa anche piacere allenare in questo tipo di condizione - prosegue Mourinho - però è dura. Con qualche milione in più la Roma sarebbe in una vera condizione di sognare. Così invece è molto più difficile. Mi piacerebbe avere ancora qui Veretout o Felix, per fare degli esempi. Non abbiamo tanti giocatori per respirare, se mi dite Karsdorp o Celik, Spinazzola o Zalewski, Rui Patricio o Svilar dormo tranquillo. In altri ruoli non è così». Insomma il tecnico, se non fosse ancora chiaro, ritiene la rosa incompleta e, tra una battuta e l’altra, lancia un altro messaggio al club: «Pinto ha dichiarato che se ci fosse un problema, potrebbe giocare Cristante in difesa,io rispondo: “E allora chi gioca a centrocampo?". A me non piace piangere, complimenti alla società che dentro le nostre limitazioni ha fatto cose fantastiche. Con la speranza che mi possano aiutare ancora… ». Mourinho vorrebbe un altro difensore e continua a dirlo.«In panchina a Udine avremo Tripi e Keramitsis. Il primo non è un vero centrale, l’altro gioca in Primavera e quest’anno non usa il nostro sistema tattico» «Che difensore vorrei? Qualcosina» aggiunge uscendo dalla sala stampa con un sorriso dei suoi. In attesa di eventuali innesti al momento non previsti, Mou preferisce tenere basse le aspettative. «Il primo posto ora non conta. Bisogna considerare il calendario anche se io preferisco dire che tutte le partite sono uguali. L’Udinese è molto forte e questa sarà tra le gare più difficili del campionato. Sono furbi, sanno gestire i tempi della partita come vogliono e hanno l’esperienza di condizionare anche l’arbitraggio». E pure Maresca, che fece infuriare il portoghese lo scorso anno in Roma-Milan e stasera fischierà a Udine, è servito.