IL TEMPO (A.AUSTINI) - Cresciuto come pochi, felice come mai. Roger Ibañez, a 24 anni ancora da compiere, sta vivendo il momento migliore della sua carriera. Pilastro della Roma di Mourinho, tra i migliori anche in questo avvio altalenante dei giallorossi, tanto da finire nella top 11 europea stilata dal sito whoscored.com, ora è pronto a realizzare il sogno di qualsiasi calciatore brasiliano: vestire la maglia della Seleçao. Stasera a Le Havre la nazionale verdeoro sfida il Ghana nella penultima amichevole prima del Mondiale. Il difensore romanista partirà dalla panchina, con la possibilità di subentrare a uno dei titolari della linea a 4 scelta dal ct Tite e composta da Militao, l’ex giallorosso Marquinhos, Thiago Silva e Alex Telles. Se non dovesse esserci spazio stasera, una nuova chance per il debutto arriverà martedì prossimo al Parco dei Principi di Parigi con la Tunisia. Ibañez è alla prima chiamata del Brasile al pari dello juventino Bremer ed è proprio con lui (e con Gabriel dell’Arsenal) che si giocherà uno dei 26 posti disponibili nella lista dei convocati definitivi per il Qatar, da consegnare alla Fifa entro il 7 novembre, dopo un primo elenco di 55 giocatori pre-selezionati che va comunicato non oltre il 21 ottobre. Il romanista può giocare anche a sinistra, dove Tite ha poche soluzioni di livello, quindi le possibilità di far parte della spedizione mondiale aumentano. E l’avventura partirebbe dall’Italia, visto che il Brasile si allenerà nel centro sportivo della Juventus alla Continassa, prima di volare alla volta di Doha. «Posso solo ringraziare Mourinho - le parole di Ibañez dal quartier generale brasiliano - da quando è arrivato mi ha dato fiducia e ha aggiunto molto alla mia carriera. Ha parlato con Tite e potrebbe averlo influenzato nella scelta di convocarmi». E pensare che Mancini sperava di portarlo in azzurro, visto che a breve Roger otterrà la nazionalità italiana. Ma la scelta per la nazionale ormai è fatta. La crescita del ragazzo è stata soprattutto mentale, quei blackout che «sporcavano» all’ improvviso prestazioni impeccabili sono quasi spariti e adesso la Roma e Mourinho lo considerano intoccabile. Tanto che la società gli ha adeguato e allungato il contratto fino al 2026, mantenendo all’interno una clausola rescissoria da oltre 70 milioni di euro che rappresenta un avviso agli altri club e ai procuratori: Ibañez è incedibile salvo offerte irrinunciabili. Due anni fa poteva andare al Leicester, l’estate appena conclusa è stata meno movimentata per lui, nei prossimi mesi il suo valore potrà aumentare ancora, soprattutto se dovesse giocare il Mondiale. Ma qualora si rifacesse sotto un club di Premier League pronto a comprarlo, dovrà fare i conti con la Roma. E pagarlo tanto. «Sia nella vita privata che in campo aggiunge il difensore - è uno dei momenti migliori per me. La Conference League è stato il mio primo trofeo internazionale: una gioia inspiegabile. Voglio tanti altri momenti come quello». In giallorosso e in verdeoro.