José Mourinho si gode l'abbondanza dalla trequarti in su: Paulo Dybala, Nicolò Zaniolo, Tammy Abraham, Andrea Belotti, Eldor Shomurodov e Stephan El Shaarawy, attualmente out. Questi ragazzi hanno tutto, ma ciò che manca è la cattiveria sotto porta. La Roma, infatti concretizza meno di quanto crea: delle prime 8, i giallorossi sono quelli che segnano di meno (8 reti).
Belotti, come Pellegrini, si è sbloccato solamente in coppa, mentre Abraham è a quota 2 gol (contro Juventus ed Empoli). Dybala ha realizzato una doppietta contro il Monza, un gol contro l'Empoli e uno contro l'Helsinki in Europa League. Contro il Ludogorets, invece, è andato a segno Shomurodov. Quello da cui ci si aspetta il salto è Zaniolo, fermato per varie partite dall'infortunio alla spalla. Gli strappi, la forza fisica e l’inventiva negli ultimi sedici metri sono caratteristiche che lo rendono unico. Ora starà a lui fare la differenza nel numero di gol.
Dopo l'estate caratterizzata dalle molte voci di mercato, il numero 22 si è fatto trovare pronto sin dal primo momento e ora aspetta che gli si spalanchi il futuro non solo nella Roma, ma anche in Nazionale, che lo ha escluso dai prossimi impegni di Nations League.
Domani c'è l'Atalanta, squadra a cui Zaniolo segnò nella passata stagione. A Bergamo realizzò una delle sue migliori prestazioni, che aveva fatto pensare al suo sblocco definitivo. Mourinho ha bisogno di quel giocatore lì e lo ha spesso elogiato: "È l’unico con potenziale fisico. Sì, ho avuto un po’ di paura di perderlo. Non tanta perché il direttore non mi ha mai detto che c’erano delle possibilità. È un ragazzo per bene, mi dicevano che era un disastro come professionista. O erano bugie o lui è cambiato. Mai visto arrivare in ritardo, mai problemi".
Zaniolo non segna in campionato dallo scorso 23 gennaio e, all'Olimpico, non si vede un suo gol in campionato addirittura dal 2 novembre 2019 nella sfida contro il Napoli.
(Il Messaggero)