Per un mercato in entrata da fuochi d’artificio ce n’è uno in uscita ancora bloccato. O meglio, ancora da delineare secondo le ferme volontà della Roma. Le cessioni saranno a titolo definitivo o in prestito con condizioni di obbligatorietà facilmente realizzabili. Una linea che Tiago Pinto sta tenendo con fermezza, a conferma di come quest’anno si voglia agire sul mercato da grande club. Anche in uscita. Un perimetro stringente da cui la Roma non ha intenzione di indietreggiare ad un mese dalla chiusura del mercato. Azione più che reazione, a costo di rischiare un apparente stallo delle cessioni. Situazioni diverse sulle quali la società continua a lavorare. Bologna, Torino e Wolves spingono per avere Shomurodov, che però partirà solo in prestito con obbligo di riscatto. Con Kluivert, che da oggi sarà aggregato al gruppo degli epurati, si punta alla massima remunerazione, visto che l’olandese ha mercato ed è fortemente richiesto da Fulham e Nizza. Su Carles Perez invece la Roma non fa sconti al Celta Vigo, che spinge per un prestito secco con contributo sull’ingaggio, forte della volontà dello spagnolo. Discorso simile per Villar alla Sampdoria e per Calafiori, entrambi a margine del progetto tecnico e certamente in uscita. Capitolo a parte merita Diawara con cui si arriverà al muro contro muro, visto che il calciatore continua a rifiutare ogni destinazione.Per El Shaarawy e Veretout, anche loro in uscita, si farà un discorso di opportunità. Se dovessero arrivare offerte si valuteranno, ma senza l’assillo della cessione a tutti i costi.
(La Repubblica)