Dopo tanto tempo almeno quattro squadre giocheranno per vincere lo scudetto. Il quarto posto sarà di nuovo una consolazione, ma non un vero traguardo. A me sembra ci siano due squadre pronte, Milan e Inter, più due grandi squadre da finire di costruire, Roma e Juve. Le quattro squadre di testa hanno più cose. Non va trascurata nel conto la differenza dei tecnici. Per ridisegnare la Juve non hai mai tempo, sei subito pressato. Il Milan è l'unica squadra davvero giovane, va capito al secondo anno quanto questo porti vantaggio e dove apra qualche limite. Vincere due volte va pensato, impegna mentalmente molto più che vincere la prima volta. L'Inter è quella forse più leggera in panchina. Si può girare intorno all'argomento, ma la sensazione è che Conte non sarebbe arrivato secondo. Sono problemi che la Roma non ha. La Roma ha uno dei tecnici più vincenti ed esperti al mondo. Mourinho fa confusione e polemiche, ma sbaglia poco. E sa quando blandire un arbitro o quando aprire la rivolta. La Roma ne ha elevato il mezzo prendendo Dybala, Matic, Wijnaldum, più Belotti in arrivo. Si apre un campionato di forti riequilibri economici. Era tempo. Ma non so cosa porterà. Alla fine derideranno i grandi giocatori, cioè gli artisti portati a declinare i trucchi delle due geometrie. I migliori in assoluto sono due, Di Maria e Lukaku, entrambi con un contratto di un anno, a conferma della criticità del nostro calcio. Lautaro si avvia a quel genere d'importanza, Dybala potrebbe tornarci, Osimhen potrebbe perfino andare oltre, Berardi è il più regolare da molti anni ma non riempie mai gli occhi di chi non sa guardare Vlahovic è un fenomeno triste, ma sicuro. Zaniolo è il più moderno dei fantasisti, con qualità e fisico. La sua modernità non è nella classe, ma nel disordine che porta. È una macchina senza pilota, il suo vantaggio è non sapere dove andrà.
(corsera - M. Sconcerti)