Un mercato che non ti aspetti. Meno spendi, più ti rinforzi, di conseguenza si modificano le ambizioni. La Roma dello scorso anno, che al massimo era partita con la speranza di arrivare al quarto posto, ora non c’è più. Il doppio salto arriva la proprietà, che in tempi non sospetti aveva scelto Mourinho. Soli sette milioni fin qui spesi (per Celik), ma scintillante nella sostanza, il sacrificio economico, la Roma, lo ha dovuto fare sugli ingaggi. Il parametro zero ha questo risvolto negativo, ma avere in squadra gente di classe ed esperienza come Dybala, Wijnaldum e Matic ti ripaga della spesa, perché dà modo di poter sognare e di uscire definitivamente dalla prigionia dell’utopia. Pinto ha corso da solo e pian piano è riuscito a sistemare una squadra proprio in base ai desideri di Mou. La Roma adesso non si nasconde, lo scudetto diventa un obiettivo possibile, cosi come provare a vincere l’Europa League. Obiettivi non certo scontati, ma possibili. Ora si attende lo slancio finale per il definitivo smaltimento della rosa, che come nomi come Diawara, Shomurodov e Kluivert (che sta trattando con il Fulham per l’uscita a titolo definitivo), oltre ai vari Riccardi e Calafiori. Mourinho non ha smesso di chiedere (la rosa è competitiva, non ancora completa) anche se per adesso può dirsi soddisfatto della squadra, che ha in pratica due giocatori per ogni ruolo. C’è solo un rischio: perdere proprio ora Zaniolo, ma a quanto pare Mourinho non è più troppo convinto come poteva esserlo due mesi fa. E ciò che dice lo Special, quest’anno, è diventato legge.
(Il Messaggero)