IL PUNTO DEL LUNEDÌ - CONDÒ: "La Roma la squadra più bella" - CATAPANO: "Zaniolo e Dybala parlano la stessa lingua"

15/08/2022 alle 09:19.
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Lunedì di commento dopo la prima vittoria stagionale della Roma in campionato. I giallorossi si sono imposti per 0-1 sul campo della Salernitana grazie alla rete di Cristante, schierato da Mourinho a sorpresa dal primo minuto al posto di Matic. Paolo Condò analizza il percorso dei capitolini nell'edizione odierna de La Repubblica: "La Roma, poi, da qui alla prima pausa (sette partite) ha soltanto un impegno duro, la trasferta in casa  del terzo turno: la situazione ideale per raggiungere l’equilibrio tattico senza pagare troppi prezzi".

Mario Sconcerti, invece, parla del dualismo tra Sarri e Mourinho su il Corriere della Sera: "Roma e Lazio giocano lo stesso campionato e si inseguono a vicenda".


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


P. CONDÒ - LA REPUBBLICA

Le prime giornate di campionato hanno in comune con le ultime la preminenza del risultato su ogni altra considerazione. Se nei finali il perché è intuitivo, nelle partenze il peso dei tre punti attiene alla sfera psicologica: il gioco può latitare perché le squadre vanno ancora componendosi - non criticheremo mai abbastanza la chiusura del mercato fissata dopo quattro turni - ma proprio per questo l’importanza di un risultato strappato in qualche modo diventa capitale. [...] Per ora, al lordo della differenza di peso delle rispettive avversarie, la partenza più efficace è stata quella del Milan, distratto in difesa ma letale in attacco; quella più bella appartiene alla Roma, che ha segnato davvero poco rispetto al volume di occasioni prodotte; quella più significativa riguarda la Lazio, che ha vinto una partita dopo averla praticamente perduta. [...] Si diceva che la Roma di sera è stata la squadra più bella, perché il trio offensivo di altissima qualità, alimentato da un Pellegrini in versione centrocampista puro, ha divertito disegnando nei grandi spazi concessi dalla Salernitana triangoli frequenti e fantasiosi, tutti conclusi però da un tiro sfortunato, impreciso, sbilenco. Zaniolo soprattutto è stato uno spettacolo di potenza e proiezione dritto per dritto verso la porta: almeno tre le palle-gol mancate, ma continuando ad arrivare così nell’area avversaria non le mancherà sempre. Dybala ha assecondato lo stato di grazia fisico del compagno, servendolo bene sulla corsa e sfiorando in proprio almeno due gol; Abraham si è adeguato ai movimenti dei compagni pensando a portare via uomini durante i contropiede e ponendosi nelle condizioni di poter sfruttare un rimpallo. Non è successo, ma questo è un assetto offensivo che renderà molto. La Roma, poi, da qui alla prima pausa (sette partite) ha soltanto un impegno duro, la trasferta in casa  del terzo turno: la situazione ideale per raggiungere l’equilibrio tattico senza pagare troppi prezzi.


M. SCONCERTI - CORSERA

Hanno vinto finora tutte le favorite, ma il Milan con una facilità in più. Non è una grande scoperta. A inizio stagione tutte le squadre sono libere mentalmente, hanno l’intero potere di se stesse. Sarà il tempo a trovare le differenze. [...] Nella giornata un fenomeno strano è stato l’accettarsi come avversari diretti di Lazio e Roma. Sarri dice che se Mourinho arriva secondo ha fallito. Mourinho risponde che la Roma ha speso solo sette milioni di mercato contro 39. Non è mai così facile accettarsi. Pioli e Inzaghi non hanno mai dibattuto. Ognuno ha esplorato il proprio territorio. Questo salto di qualità rappresenta il tracciamento di una diversità, il riconoscimento un po’ peloso dell’avversario. Roma e Lazio giocano lo stesso campionato e si inseguono a vicenda. Non è solo una bandiera pigra, è una novità intellettuale profonda. Significa disporre della prima sfida, quella più interiore, la più ferina. Sinonimo di coscienza, di nessuna volontà di scappare. Vedremo. Ma l’inizio è già spettacolare. Vuol dire che la corsa è fatta di corsie interne, quelle viscerali e misteriose, però coniugate, non fuggite. Sinonimo di forza o di rabbia, certamente di spettacolo. [...]


A. CATAPANO - IL MESSAGGERO

[...] E così, nel primo weekend della nuova Serie A, con gli occhi ancora pieni delle bracciate eroiche dei nostri nuotatori (e dei volteggi ammalianti delle nostre fatine), ci siamo tuffati pure noi, ma sui nostri campi di calcio, disgraziatamente. E sono bastate 48 ore per riproporci, come i peperoni ferragostani, i soliti ingredienti indigesti: errori arbitrali, Var come cavoli a merenda, proteste prolungate, espulsioni, vene fuori dal collo, sguardi assassini, testa a testa (perfino in Premier League, ma con un italiano protagonista), e ovviamente gli immancabili buu razzisti. Il tutto, visto e sentito a intermittenza, anzi visto poco e niente, per i soliti problemi di connessione di Dazn. Ah, il bel calcio di sempre, quanto ci era mancato. Poi, certo, registriamo le conferme delle milanesi (più Milan che ), ammiriamo la straordinaria continuità di Immobile e constatiamo con piacere che Zaniolo e Dybala parlano la stessa lingua. Almeno il Ferragosto è salvo. Auguri.


I. ZAZZARONI - CORRIERE DELLO SPORT

Ci sono gli sms, quasi in disuso, c’è whatsapp e poi ci sono gli mdM, i messaggi di Mou. Da interpretare. A Salerno ne ha inviati addirittura tre, e tutti alla società: il primo al 68’ quando ha sostituito Abraham con Matic; il secondo al 79’ quando ha messo Wijnaldum al posto dell’altra punta, Zaniolo, e tenuto in campo Dybala che non ne aveva più da un pezzo. Il terzo a un minuto dal novantesimo quando l’argentino ha potuto fi nalmente lasciare il posto a . Elementare, a mio avviso, la lettura: caro Tiago Pinto e cari Friedkin, Felix e Shomurodov non li considero più impiegabili nella Roma, pertanto nelle prossime due settimane desidererei ricevere Belotti (o chi per lui), un attaccante di livello superiore in grado di garantire una discreta quota di pericolosità e di gol. MdM a parte, all’Arechi la Roma ha vinto bene mostrando qualcosa di diverso rispetto al campionato scorso: come se Dybala avesse aggiunto alla squadra maggiore ottimismo e fiducia. Buone cose ha fatto anche Zaniolo: più di gamba che di testa, ha messo spesso in crisi la difesa della Salernitana (mi è piaciuto assai Vilhena). Dalle gambe incrociate davanti al computer spento di Londra al rumoroso silenzio di Fiumicino, da “sono un pochino frustrato” all’invito di Salerno: Mou ricorda così a chi di dovere che nel secondo anno l’asticella si alza non solo per lui, ma per tutti.

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