Un tetto agli stipendi. Uefa e Figc unite per risollevare il calcio in crisi: ecco la riforma

06/07/2022 alle 08:07.
gravina-figc

La riforma voluta dall’Uefa per mettere in sicurezza il calcio europeo dal punto di vista economico-finanziario ha preso ufficialmente il via il primo luglio. Il piano di norme più stringenti rispetto al passato sarà progressivo e i primi veri controlli sullo stato di salute dei club ci saranno dalla stagione 2023/24, per arrivare agli obiettivi definiti dall’Uefa in quella 2025/26. La riforma si compone di due regolamenti,uno per ottenere le licenze per giocare nelle coppe europeee uno in cui si stabiliscono nuove regole del monitoraggio costante, con attenzione particolare alla solvibilità (con verifiche trimestrali e minor tolleranza verso i morosi), la stabilità e il controllo dei costi, una delle novità più interessanti del piano. L’introduzione del cosiddetto salary cap esteso fissa infatti una percentuale di spesa per stipendi, trasferimenti e commissioni degli agenti in relazione alle entrate del club. Del resto sostenibilità e stabilità sono al centro pure della riforma che Gravina sta portando avanti da tempo. Nel Consiglio federale del 28 luglio il presidente presenterà un piano triennale con norme ancora più stringenti di quelle dell’Uefa che comprenderanno pure quelle per le iscrizioni ai campionati con i discussi vincoli sull’indice di liquidità.

(gasport)

Clicky