IL TEMPO (A. AUSTINI) - Il primo mattoncino c’è. La Roma chiude il ritiro in Portogallo con una prestazione convincente, che non è bastata a battere il Nizza, ma ha regalato conferme a Mourinho in attesa di inserire Dybala, rimasto fuori dall’amichevole come da previsioni della vigilia. Ancora alla ricerca di una condizione adatta a giocare uno spezzone di partita, l’argentino si è allenato in maniera individuale al mattino prima del match e si è poi seduto in panchina insieme ai compagni, per studiare da vicino la squadra dove non vede l’ora di inserirsi. Da protagonista.
Sul campo è finita 1-1, un autogol dell’ex juventino Lemina, propiziato da un destro al volo di Karsdorp indirizzato all’angolino basso, ha evitato una sconfitta ingiusta. Nello stadio di Albufeira era presente anche Ryan Friedkin. Il Nizza ha segnato nel finale del primo tempo, in una delle pochissime azioni d’attacco, con Brahimi che sorpreso sul primo palo uno Svilar rimasto bloccato in porta. Ma la partita l’ha fatta la Roma dall’inizio alla fine, trovando risposte positive soprattutto dalla fascia sinistra.
Sono stati prima Spinazzola e poi Zalewski i protagonisti del match. L’azzurro, capitano in avvio, sembra essersi messo alle spalle definitivamente le paure naturali dopo uno stop lunghissimo, l’italo-polacco è un fiore ormai sbocciato in tutto il suo splendore. È stato lui a servire l’assist per il pareggio e a creare scompiglio ogni qual volta ha innescato il suo motore sempre più potente. Disegnata da Mourinho con un 3-4-1-2, dove Carles Perez nel primo tempo e Pellegrini nella ripresa hanno agito dietro le due punte. Si è partiti con Zaniolo al fianco di Shomurodov, per poi passare alla coppia Abraham-El Shaarawy. Esperimenti in attesa di inserire lì davanti Dybala.
Qualche buon segnale anche da Veretout, sostituito dopo un’ora da Bove. In attesa di Wijnaldum, il francese non si muove in quanto unico centrocampista in rosa dotato del dinamismo necessario per spalleggiare Matic e Cristante. I due mediani si sono alternati, così come Mancini e Kumbulla sul centrodestra, il titubante Viña e Ibañez dalla parte opposta del terzetto difensivo, mentre al centro Smalling è stato l’unico a giocare tutti i 90’.
Stavolta niente risse in campo come contro lo Sporting, ma comunque quattro ammoniti tra i giallorossi: Spinazzola, Viña, Zalewski (giallo inspiegabile) e Cristante. Il bilancio del ritiro in Algarve resta positivo fatta eccezione per il grave infortunio a Darboe. Due vittorie contro Sunderland e Portimonense, un ko nel finale con lo Sporting e il pari di ieri.
La squadra è rientrata a tarda notte nella Capitale, tornerà ad allenarsi a Trigoria domani e mercoledì sfiderà a porte chiuse (e senza diretta tv) l’Ascoli, dove potrebbe esordire Dybala. Giovedì dopo l’allenamento la partenza per Israele, seduta di lavoro venerdì in trasferta e il prossimo vero test sabato contro il Tottenham di Conte ad Haifa. Poi il 7 agosto l’abbraccio del pubblico romanista a Dybala e compagni, con la gara all’Olimpico contro lo Shakhtar per le prove generali in vista dell’esordio in campionato a Salerno del 14.