Tim vuole liberarsi di Dazn, del contratto blindato lasciato in eredità dall'ex amministratore delegato, Luigi Gubitosi, e del flop registrato dall'accordo di esclusiva tra l'ex monopolista e la pay tv in streaming nella prima stagione in cui hanno trasmesso la Serie A. Un accordo per il quale, nell'inverno 2021, Tim mise sul piatto poco più di un miliardo di euro e per il quale alla fine dello scorso anno ha dovuto accantonare 540 milioni di euro.
Mentre l'amministratore delegato Pietro Labriola è impegnato nella partita della rete unica, i consulenti sono al lavoro per mettere sul mercato Dazn alleggerendole casse della società. Tim ne ha parlato con Sky e con Amazon e ha sondato i soggetti del settore per capire chi potesse essere interessato a subentrare
Lo stesso Labriola parlando con gli analisti ha ammesso che le trattative sono in corso per rinegoziare i contratti spiegando che «non ha senso pagare per contenuti esclusivi», ma ha anche riconosciuto che il sentiero è stretto e per questo ha preferito «non scendere nei dettagli». Anche perché nel frattempo il contesto è cambiato radicalmente anche per i concorrenti. Se fino a un anno fa Sky sarebbe stata pronta a tutto per trovare un accordo, adesso è molto più cauta. Dopo lo choc iniziale, la tv satellitare ha scoperto di poter assorbire il colpo senza troppi problemi. Comcast è pronta parlare con Tim e Dazn, ma non ha alcuna intenzione di mettere sul piatto offerte milionarie. Approccio condiviso anche da Amazon che ha l'interesse di spingere la piattaforma Prime, ma per il momento non è interessata all'intero campionato.
(La Stampa)