Alla Roma mancano 20-25 gol. Escludendo Tammy Abraham, che ha segnato 17 reti dimostrandosi da subito un ottimo centravanti, ai giallorossi è mancato il contributo degli altri attaccanti: Shomurodov ed El Shaarawy hanno prodotto 3 gol a testa, Zaniolo e il giovane Felix appena 2, il quasi dimenticato Carles Perez 1. Per fortuna Mourinho ha ottenuto da Lorenzo Pellegrini la migliore stagione in carriera anche sotto l’aspetto realizzativo: 9 gol. Altrimenti la Roma non sarebbe riuscita a raggiungere l’Europa, non attraverso il campionato almeno. Lo stesso Mkhitaryan, che con Fonseca giocava da attaccante, ha arretrato il raggio d’azione e di conseguenza ha segnato meno (5 gol contro i 13 del campionato precedente). Per aggiungere pericolosità in attacco, la Roma ha pensato allo svincolato Dries Mertens che però chiede cifre molto alte tra stipendio, bonus d’ingresso e commissioni. E poi ha 35 anni, elemento che scoraggia i Friedkin e l’allenatore. Ma un attaccante verrà preso, arricchendo la pattuglia di specialisti del gol. A seconda delle opportunità, poi, Mourinho deciderà se confermare la difesa a 3 o se invece riproporre il sistema di gioco più gradito, il 4-2-3-1. Con due punte centrali nel modulo di partenza alla Roma potrebbe tornare utile un vecchio pallino dell’allenatore, il gigante austriaco Sasa Kalajdzic, in gol contro l’Italia all’Europeo: classe ‘97, è in scadenza 2023 con lo Stoccarda e ha concluso bene la stagione (6 gol) dopo aver saltato tutto il girone d’andata per colpa di un infortunio alla spalla. Per caratteristiche potrebbe integrarsi con Abraham in alcune partite, facendo da perno centrale. Ma non è l’unico nome che la Roma stia valutando, ovviamente.
(corsport)