La profezia del 29 giugno e lo stadio vuoto

30/06/2022 alle 08:01.
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In fondo il romanista ha imparato a riderci su. Drammaticamente abituato alla sconfitta più che alla vittoria, Conference League a parte, il popolo giallorosso viene da un decennio abbondante di delusioni. Amarezze diventate sopportabili abbracciando la via dell’autocommiserazione. Calare Cristiano Ronaldo in questo contesto? Per il vero romanista una croce da portare fischiettando.

Nell’agenda del tifoso giallorosso, disilluso ma finalmente sorridente grazie a Mourinho, chissà perché era segnata la data del 29 giugno. Il giorno dei Santissimi Pietro e Paolo. Il giorno dello sbarco (mancato) nell’Urbe di CR7. Che, pure se il romanista non lo dirà mai, è riuscito a profanare l’apparente inscalfibilità di un’intera tifoseria. Però che peccato. Perché l’attesa, vana salvo effetti speciali, negli ultimi giorni era salita alle stelle. Messaggi WhatsApp su presunte firme segrete a Maiorca, raccontate a un ancora più presunto Carlo. Inviti all’Olimpico: “Certo, se vedemo lì". Che “non succede, ma se succede“. Alla fine non è successo. Ma stavolta il tifoso è corazzato.

(La Repubblica - L. D'Albergo)

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