L'arrivo dello Special One ha permesso ai media di tutto il mondo di focalizzarsi su Trigoria, ma il lavoro avviato dall'arrivo della famiglia Friedkin è proseguito in parallelo alle idee dell'allenatore portoghese e ha messo le basi al sogno Conference League. Sul fronte del denaro, il Friedkin Group ha investito finora 548,8 milioni di euro, 199 relativi all'acquisizione della società e 349,8 come versamenti che andranno a comporre l'aumento di capitale da 460 milioni di euro pronto a chiudersi a dicembre. Va evidenziato il lavoro di rizollatura dei campi, l'opera condotta sul fronte della prevenzione e del recupero degli infortunati. È stato dato anche un impulso a "Roma Cares": tante iniziative benefiche che hanno riavvicinato la città al club, come lo ha fatto l'avveduta politica dei biglietti. Se lo Special One è riuscito a brillare è anche perché la rosa non era poi così modesta come si ventilava a inizio stagione. Tiago Pinto ha avuto poco tempo per lavorare, considerato un intruso da alcuni addetti ai lavori, eppure la rosa costruita non sta deludendo, anche se alcuni giocatori, come Vina e Shomurodov, avranno forse bisogno di più tempo per emergere. È cresciuta anche la squadra femminile, a cui la famiglia Friedkin tiene molto, a un passo dalla qualificazione alla Champions League e in finale di Coppa Italia. Brilla anche la Roma Primavera, in semifinale scudetto. Merito anche dei cambiamenti di filosofia apportati, tra ingaggi contenuti e il liceo di Trigoria, fiore all'occhiello. L'impressione è che il futuro della Roma sia già cominciato.
(gasport)