Venerdì Mourinho concluderà a Torino il suo primo campionato intero dopo 4 anni. Gli era successo per l’ultima volta col Manchester United, che nel 2017-18 terminò al 2° posto la Premier a -19 dai cugini del City (che con Guardiola chiusero a 100 punti tondi): poi il ManU lo esonerò a dicembre nel 2018, il Tottenham lo ingaggiò a novembre 2019 e lo mandò via ad aprile 2021 alla vigilia della finale di League Cup poi persa contro il solito Manchester City. Il 6° posto attuale della Roma è in linea col peggior piazzamento della carriera: in 14 stagioni complete è finito 13 volte sul podio (8 “scudetti”, 4 secondi e un terzo posto) arrivando appunto 6° con lo United nel 2016-17. Sulla panchina giallorossa ha peggiorato i suoi record negativi di sconfitte in campionato (11) e totali (14), una in più di quelle subite la scorsa stagione col Tottenham. Con una media punti di 1,621 in serie A è solo 14° all time fra i tecnici della Roma, in una classifica guidata da Spalletti (422 punti in 211 partite, una media di 2 secchi); ed è fuori dalla top ten, 11°, anche contando le coppe con 1,754 punti-partita, appena dietro all’1,764 del suo predecessore, l’altro portoghese Fonseca. Che però non è riuscito a vincere un trofeo: e a quello, la Conference League in palio il 25 maggio, punta Mourinho, per interrompere 5 anni di digiuno personale (non ne aveva mai avuti così tanti) e 14 della Roma.
(corsera)