Non è la Champions, ma ha un valore speciale. Questa finale di Conference è un’occasione, ma anche un ritrovo simbolico di storie personali, sospiri collettivi, senso di appartenenza. Un ponte tra diverse generazioni: tra quella che ha vissuto le stagioni felici di Viola e Sensi, quella che ha assaporato il gusto amaro del digiuno, quella che guarda al futuro con una carica nuova.
Mourinho ha trasformato la stagione della Roma in un progetto da vivere insieme. E lo ha fatto a suo modo, sorridendo e frustando la squadra. In questo clima di grande fiducia tra il condottiero ed il suo popolo la Roma è arrivata a giocarsi la gara più importante degli ultimi anni. Vincere sarebbe il trampolino migliore per il futuro. I Friedkin, comunque vada, hanno intenzione di far crescere sogni e ambizioni. Vincere aumenta la voglia di vincere.
(Gasport - A. Vocalelli)