Mou, finale in famiglia. La notte magica di mamma Roma e i 4 figli Special di papà José

07/05/2022 alle 08:30.
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Lev Tolstoj scrisse: "Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece infelice a modo suo". La Roma di questi giorni assomiglia a un popolo in festa, che vede scritto in cielo il proprio imminente ritorno al trionfo. Tutto merito di Mourinho, che in carriera si è sempre dimostrato in grado di far crescere i club in cui lavorava, ma non con tutti i club c'era stato un feeling così unico, per questo il tecnico ha parlato di "famiglia", sincero e commosso. Lui è il padre che dispensa rimbrotti e carezze, mamma Roma è l'altra metà del cielo. Poi ci sono i figli.

Abraham, il figlio voluto
Il rapporto tra José Mourinho e Tammy Abraham sembra speciale sotto diversi punti di vista. L'attaccante ha detto: "Per me Mou è come un padre" e come un padre il tecnico lo ha strigliato nella notte magica contro il Leicester, dicendo: "Da un giocatore delle qualità di Tammy mi aspetto di più. Non deve giocare bene solo le grandi partite, ma anche quelle che contano meno". Il numero 9 brilla da inizio stagione e può essere considerata una scommessa vinta da Mourinho: a inizio stagione l'investimento di 40 milioni, in parte extra- budget, sembrava un azzardo, ma Mourinho ha avuto ragione. Abraham ha segnato 25 gol complessivi: nessuno al primo giallorosso ha saputo fare meglio.

Pellegrini, il figlio saggio
Si sa che talvolta i genitori si affidano ai figli più maturi perché facciano rispettare le regole e diano il buon esempio per tutti: Lorenzo Pellegrini è una sorta di paradigma di questo. A inizio stagione Mourinho lo ha confermato capitano e alla fine di una stagione che lo ha visto guidare i giallorossi a una coppa europea dopo 31 anni, l'ultimo fu Giannini in Coppa Uefa, e alla caccia di un trofeo che manca da 14 anni, l'ultimo fu , c'è anche un altro dato: Pellegrini non aveva mai segnato tanto in carriera, con 13 gol e tante giocate decisive. È il leader dei pretoriani giallorossi, i fedelissimi di MourinhoRui PatricioManciniCristanteSmalling e Mkhitaryan.

Zaniolo, il figlio geniale
Se il talento inserisce Zaniolo tra i giocatori ai quali gli dei del calcio hanno riservato un ruolo da predestinati, il numero 22 non si tira mai indietro quando c'è da lavorare. Nella metafora familiare, Zaniolo sembra aver ricoperto il ruolo del figlio discolo. In realtà, però, quando Mourinho ha rinunciato a Nicolò lo ha fatto sempre per motivi tattici, come con Spezia e nel derby. In privato lo ha sempre inserito nella categoria di Haaland o Mbappé, lo ha difeso pubblicamente da alcuni torti arbitrali. Non resta che aspettare che la politica di bastone e carota porti frutti sul campo.

Zalewski, il figlio piccolo
Fino a febbraio sembrava il figlio piccolo a cui regalare qualche spicciolo o qualche caramella quando faceva cose da grandi, ma da febbraio la considerazione per Zalewski è decollata: il talento ventenne grazie a papà Mourinho sta diventando un moderno difensore di fascia sinistra, in grado di curare la fase di non possesso e quella offensiva. Merito dell'ennesima intuizione Special di Mourinho, che gli ha fatto scalare le gerarchie: il figlio piccolo è diventato grande.

(Gasport)