La priorità impellente al momento sono i rinnovi, con Zaniolo, Cristante, Zalewski e Smalling in cima alla lista, ma i Friedkin sanno bene che per sviluppare un piano di crescita servirà tanto altro. E allora non si può fare a meno di pensare ad uno stadio di proprietà: la zona più gettonata resta quella di Pietralata, nella stessa area del progetto Expo 2030.
La proprietà pensa ad un impianto che sia raggiungibile in macchina, con parcheggi a pagamento che avranno un costo inversamente proporzionale alla distanza dallo stadio. Fondamentale, poi, il collegamento con i trasporti pubblici: la zona in questione sarebbe vicina alla stazione ferroviaria e alla linea B della metro. Attorno sorgerà un centro commerciale, un centro sportivo e un parco. Il Campidoglio è d’accordo e questo dovrebbe accorciare i tempi a 5 anni.
E il nuovo stadio, visto l'entusiasmo dell'ultima stagione, chiama una capienza da almeno 55mila posti. Del resto anche i risultati dell'attuale campagna abbonamenti, appena aperta, sono stupefacenti: al momento le tessere vendute superano le 23mila unità.
Altra mossa messa nel mirino dai Friedkin è l'uscita dalla Borsa: i proprietari della Roma continuano a rastrellare le azioni del club per propiziare il delisting.
Lavori in corso anche a Trigoria, diventato un work in progress per far felice il perfezionista Mourinho. Il centro sportivo sta diventando sempre più «green» grazie all’accordo con Roma Natura che prevede una serie di interventi di riqualificazione. Obiettivo: garantire un risparmio energetico di 96 MegaWatt in un anno ed evitare l’emissione di circa 34 mila grammi di CO2. Parallelamente, saranno raddoppiate le essenze arboree, da 462 a 833.
(Corsera)