La svolta annunciata ora è ufficiale. Dan Friedkin lancia un’Opa totalitaria sulle azioni della Roma non (ancora) detenute, con la finalità di portare la società fuori dalla borsa. La quotazione era considerata ormai anacronistica, il delisting rimette il club al passo coi tempi. Il presidente giallorosso – attraverso la controllante Romulus and Remus Investments LLC – pagherà a ciascun azionista che aderirà all’offerta un corrispettivo pari a 0,43 euro ad azione (attualmente il valore è di 0,37 euro e negli ultimi sei mesi il titolo ha avuto una media di 0,31). L’offerta ha ad oggetto complessivamente oltre 83 milioni di azioni, pari a quasi il 13,20% del capitale. In caso di adesioni totali l’esborso massimo previsto è di 35,69 milioni di euro circa e l’obiettivo per far andare in porto l’operazione è detenere almeno il 95% del capitale sociale. Oltre al premio economico più alto rispetto al prezzo di mercato, verrà garantito agli aderenti la partecipazione a un programma fedeltà, cioè l’accesso ad esclusive esperienze legate al club. Un programma senza uguali in cui ci saranno tre livelli di coinvolgimento, un’iniziativa che nessun club europeo ha mai messo in campo. L’operazione è determinante per il futuro della Roma, avrà inizio i primi di giugno e durerà almeno tre settimane. Per coinvolgere maggiormente gli azionisti, Dan Friedkin ha scritto una lettera in cui fissa gli obiettivi: “Ci sentiamo ancora più responsabili e impegnati per il successo nel lungo termine della Roma. Abbiamo già investito ingenti risorse finanziarie, che hanno consentito al club di emergere dalla crisi più forte di prima. Siamo fiduciosi di poter dire che il futuro del club sarà luminoso“. Poi, la promessa: “Abbiamo annunciato un’operazione che consentirà al club di portare avanti ulteriori investimenti volti a rafforzare la presenza della Roma tra i più importanti player del mondo del calcio a livello globale“.
(Il Messaggero)