CORSPORT - L'ultima volta che è stato all'Olimpico segnò alla Roma. Arturo Calabresi ci tornerà sicuramente la prossima stagione. Il difensore del Lecce neopromosso in A, cresciuto nelle giovanili del club giallorosso, ha rilasciato un'intervista al quotidiano sportivo. «In assoluto mi ero ripromesso che sarei tornato in A con le mie gambe, conquistandomelo. Ci sono riuscito. E dico che qui ci sono le potenzialità e c'è la piazza per ricostruire l'idea di una squadra virtuosa al Sud».
Calabresi parla delle sue esperienze passate: «Alla Roma sarò sempre e comunque grato. Al Bologna parto bene e poi finisco quasi fuori rosa. Amiens con il Covid, ingnorato a Cagliari. E a Lecce mica è stato facile: da più di un anno non giocavo una gara da 90', ma mi sono fidato di un uomo schietto come il direttore Corvino. E il tempo mi ha dato ragione». Ricorda anche il gol ai ai giallorossi in Coppa Italia lo scorso gennaio: «Piccoli risarcimenti che fanno sempre parte di questo lavoro. Con il papà romanista che ho non avrei potuto scegliere altra squadra del cuore. E sono contento così»
Calabresi nella Primavera ha avuto come compagno di squadra Lorenzo Pellegrini: «Se me lo immaginavo capitano? All'epoca ovviamente no, ma potevo augurarglielo e sapevo che lo avrebbe fatto alla grande. Sono grande amico di Lorenzo, abbiamo diviso la stessa stanza. Diverso da De Rossi, come Daniele lo era da Totti. Ma di Lorenzo dico a chi non lo conosce bene che è forte, sfacciato, consapevole e leader equilibrato. Un capitano vero»