IL TEMPO (E. ZOTTI) - Sono diciotto i giorni che separano la Roma dalla finale di Conference. Poco più di due settimane in cui José Mourinho proverà a curare ogni dettaglio per arrivare al meglio alla gara con il Feyenoord del 25 maggio. La preparazione del portoghese è iniziata giovedì sera subito dopo aver battuto il Leicester, quando ha inviato un messaggio chiaro alla Lega di A: «Il primo modo di preparare la finale è ottenere il rispetto del calcio italiano e farci giocare l'ultima partita di venerdì - ha spiegato lo Special One - i nostri avversari faranno lo stesso e penso che noi in rappresentanza del calcio italiano meritiamo questa possibilità, così da preparare la sfida con qualche giorno in più e al meglio possibile». Prima della partita di Tirana infatti ci sono da giocare ancora quella di dopodomani a Firenze, l'ultimo match casalingo con il Venezia di sabato 14 e la trasferta di Torino, programmata per domenica 22. Date e orari dell'ultima giornata verranno resi noti dopo il penultimo turno ma, se la lotta all'Europa dovesse essere ancora aperta, per rispettare il principio di contemporaneità oltre a Torino-Roma il rischio è quello di dover anticipare anche Lazio-Verona, Fiorentina-Juventus e Atalanta-Empoli. Ipotesi tutt'altro che remota visto che la Roma potrebbe ancora arrivare quinta ma, nella peggiore delle ipotesi per Mourinho, anche ottava. Nel peggiore dei casi l'eventuale vittoria della Conference League non aprirebbe un nuovo slot europeo per la A: le italiane iscritte alle competizioni internazionali rimarrebbero comunque sette. Per stabilire se mandare tre squadre in Europa League oppure due in EL e una in Conference sarà necessario confrontare i risultati degli altri campionati europei. Uno scenario scongiurabile con una vittoria prima della fine del campionato: impresa ampiamente alla portata di chi sta per giocarsi una finale europea.