Amin Jebali: “Il mio rap è la risposta a tanto odio”

31/05/2022 alle 09:53.
steward-lazio-copia

LA REPUBBLICA - Ha rilasciato un'interivsta al quotidiano Amin Jebali, steward passato agli onori della cronaca per gli insulti ricevuti dai tifosi della Lazio mentre svolgeva il suo lavoro, a pochi metri dalla Curva Nord dello Stadio Olimpico. Di seguito uno stralcio delle dichiarazioni del ragazzo:

Cosa è accaduto allo stadio?
«Ero stato assegnato al settore distinti. Sugli spalti, a pochi metri, c’era un ragazzo. Prima ha alzato la mano come a indicarmi di andare via, poi mi ha guardato negli occhi e ha mimato con la bocca la frase “negro di merda”, infine ha sputato nella mia direzione. È arrivato anche un oggetto che mi ha sfiorato. Mi sono imposto di rimanere calmo. Gli ho detto: “Va bene, fai come vuoi”. Lui voleva uno scontro. Poi c’è stato un coro contro di me e mi è scappato un vaffanculo. Forse ho sbagliato anche io. Un collega mi ha portato via e ho denunciato alla polizia. La società della Lazio e la mia azienda mi hanno assistito sin dal primo momento».

Era la prima volta?
«Sono stato discriminato sin da piccolo. Un mese fa una signora mi ha visto scendere dalla macchina, eravamo sullo stesso marciapiede. Mi ha guardato e ha messo la borsa sottobraccio, intimorita. Un’altra volta, una settimana fa, ho fatto notare a una automobilista che era in controsenso, mi ha risposto “Ritornatene da dove sei venuto”. Ma come è possibile? Sono pregiudizi insopportabili. C’è ancora tanto da fare».

In alcuni post, che le sono attribuiti, lei avrebbe scritto “Uccidiamoli”, riferito ai tifosi laziali.
«Quel profilo non è il mio, è un mio omonimo. Basta guardare la foto».

E cosa risponde a chi ha scritto sui social che lei avrebbe aizzato la curva laziale esultando per le azioni del Verona?
«Rispondo che non ho esultato. Ero a lavoro dal mattino presto e ogni tanto facevo avanti e indietro dalla mia postazione per sgranchire gambe e braccia. Avranno frainteso».

Lei è romanista?
«A me piace il calcio e ci gioco, non tifo per nessuna squadra».

[...]

Qual è il suo sogno?
«Faccio tanti lavori. Assisto una donna anziana, faccio lo steward e l’autista per gli artisti. Ma la musica è il mio obiettivo».