Tra i primi tifosi ad esultare mercoledì sera c’era anche lui, Zibì Boniek, uno che la Roma ce l’ha nel sangue da sempre.
Cosa vuol dire questo trionfo per il club giallorosso?
«Molto. Non solo per la Roma, ma per tutto il calcio italiano. È la dimostrazione che può competere ad alto livello. Non so a quale posto sia in Europa, ma di certo resta a livello top.Per la Roma, spero che la vittoria aiuti a costruire qualcosa in più. Il prossimo anno sarà in Europa League e può competere per la Champions».
È stata la vittoria di Mourinho?
«È stato un capolavoro tattico, ma anche con il Leicester avevo visto un’ottima impostazione difensiva. Capello diceva che con la difesa vinci le battaglie, con un buon attacco puoi vincere una o due partite. La Roma ha dimostrato di saper soffrire. Bene i tre dietro, Smalling super, ma anche Ibanez e Mancini, che ha iniziato un po’ contratto ma poi è cresciuto, con quel lancio perfetto per Zaniolo. Già, Zaniolo è stato molto bravo, quel gol non è banale, ha saputo gestire lo stop correndo all’indietro, c’è coordinazione in una giocata di classe. Per me lui sta diventando un tipico numero 9, potrebbe essere come Vlahovic: sa difendere la palla, ha l’uno contro uno e il tiro».
Adesso cosa si aspetta dalla società?
«Dai Friedkin che continuino così, gestendo bene la società, come hanno fatto fino ad oggi. Ora la gente sogna la Champions, ma la strada è difficile, bisogna fare bene su questo mercato per rinforzare la squadra. Spero che assaggiando questa vittoria, anche i Friedkin decidano di spingere sull’acceleratore. Questi sono i momenti migliori per farlo».
(gasport)