La stella di Nicolò Zaniolo è nata in una notte di metà settembre, allo Stadio Bernabeu di Madrid. Un impianto non qualsiasi per un giocatore non qualsiasi. Era stato buttato nella mischia e forse ha pagato un po' l'emozione in quei 54 minuti. Il ct Mancini aveva fiutato il suo talento, convocandolo ancor prima del suo esordio. Del numero 22 non sono mai state messe in discussione le sue qualità calcistiche, bensì quelle comportamentali. Dopo il doppio infortunio si è irrobustito e la sua classe è stata scavalcata dalla potenza. Ora a Roma è un titolare, non più una scommessa e a fine stagione incontrerà la società per parlare del suo rinnovo. Lui si accende di notte, come contro il Bodo (tripletta) oppure anche contro il Porto agli ottavi di finale di Champions League, quando divenne il più giovane italiano a segnare due reti nella stessa partita in quella competizione. L'Olimpico quella sera lo ha adottato ed in lui ha visto un nuovo simbolo dopo Totti e De Rossi. Successivamente sono arrivati i due infortuni al ginocchio che lo hanno fermato, ma in campo europeo si è sempre fatto valere. Ora è pronto a regalare ai tifosi e alla Roma un'altra notte magica.
(Il Messaggero)