Abraham, di forza o di astuzia "the king of Rome" è sempre decisivo

07/05/2022 alle 08:30.
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Ieri il suo negozio preferito di Londra lo ha definito "Re di Roma". Magari Tammy Abraham avrà sorriso, perché lo scettro appartiene a Mourinho. La stanchezza provata nel match contro il Leicester non gli ha impedito, intorno a mezzanotte, di fermarsi con una bambina di nove anni che lo aspettava per una foto. Tammy la sua parte l'aveva fatta già nel primo tempo, con il gol qualificazione sotto la Curva Nord. In Italia solo Immobile e Vlahovic hanno fatto meglio di lui, che è alla prima stagione lontano da casa. Ha spazzato via il ricordo di e tutti i dubbi che aveva accompagnato il suo arrivo. Ci ha messo pochissimo Abraham a cucirsi addosso la Roma: se era più un 10 che un 9, Tammy ha segnato 24 dei suoi 25 gol dentro l'area: 21 gol di destro, 3 gol di testa e uno di sinistro. I gol si pesano e non si contano: in 15 occasioni è stato il primo marcatore. Sistemati i conti con la sorte, ben 8 legni colpiti, Abraham è diventato quasi quel cecchino implacabile voluto da Mourinho. Sempre attento alla forma fisica, preciso negli allenamenti e nell'alimentazione, ha giocato 49 partite tutte d'un fiato, senza fermarsi mai. Nel 2022 ha segnato 13 gol e si è caricato la squadra sulle spalle nei momenti più complicati: gli restano poche settimane per chiudere nel migliore dei modi: quinto posto, la voglia di arrivare a 30 gol e il sogno di vincere un trofeo.

(gasport)