Clacson, sfottò e tweet. Roma–Bodø è già iniziata da diversi giorni, probabilmente dal fischio finale della sfida d’andata o dalle parole di Lorenzo Pellegrini, quando, tra denunce di aggressioni e palle di neve, la squadra di Mourinho ha fatto ritorno nella Capitale, arrabbiata e desiderosa di “vendicarsi” sul campo dei dieci gol subiti nei tre precedenti. Ma se il gruppo dello Special One dovrà aspettare giovedì sera per misurarsi di nuovo con il club norvegese, i tifosi hanno anticipato i tempi, dando il virtuale calcio d’inizio del match. L’input è stato sin da subito chiaro: dimenticare il glaciale ricordo dell’Aspmyra Stadion e rendere un inferno il soggiorno capitolino del Bodø/Glimt. Partendo dall’idea di disturbare il sonno dei ragazzi di Knutsen, che da lunedì pomeriggio alloggiano in un hotel in zona Monteverde. La location è stata presto svelata da post e volantini, che in poche ore sono diventati virali sui social network: “Se per caso qualcuno passasse da quelle parti, dalle 23 alle 5, e volesse testare se il clacson funziona…”. Una pattuglia della polizia sorveglia giorno e notte l’albergo che ospita la squadra norvegese. Il Bodø/Glimt ha pienamente compreso le insidie della trasferta capitolina e ha sposato un basso profilo, anche sui social network. Pochi post, nessuna story e zero immagini del loro soggiorno a Roma, per non dare nessun tipo di riferimento ai tifosi locali dei loro spostamenti. I tifosi norvegesi sono stati messi in guardia dal clima ostile che li accoglierà, anche da diversi media norvegesi: “Attenzione, non sarà una passeggiata spensierata tra i Musei Capitolini”. Mourinho a Trigoria prepara la rimonta, al resto ci penserà uno stadio infuocato.
(La Repubblica)