Sarà la notte di José Mourinho, una di quelle che ha vissuto tante altre volte. Il tecnico della Roma è certo dell'epilogo: "Giocheremo una partita di calcio: che vinca il più bravo, dove sono convinto che i più bravi siamo noi". Non contano i risultati precedenti contro il Bodo, conta che può essere la partita chiave e la Roma non vuole sbagliarla. Lo Special One sa bene che vincere o perderebbe non cambierebbe il suo blasone internazionale, ma un successo gli permetterebbe di inseguire il poker europeo a cui tiene tanto: potrebbe essere il primo allenatore a vincere tutte le coppe europee, dopo le due Champions e le due Europa League, oltre alla Coppa delle Coppe del 1997, vinta da vice. Quella contro il Bodo è l'undicesima volta in cui Mourinho arriva con una squadra in quarto di finale europeo e nelle dieci volte precedenti non ha mai sbagliato.
Il tecnico ieri: "Vogliamo andare in semifinale, siamo preparati ed ho grande fiducia nei miei giocatori", decidendo di non voler toccare l'argomento Bodo, l'aggressione subita da Nuno Santos. Oggi il tecnico dei norvegesi seguirà la partita della tribuna e a domanda diretta sull'episodio, José ha risposto: "Io non penso, la Uefa pensa. Io non decido, decidono loro", parlando dell'UEFA. Per quanto riguarda le scelte, nonostante giochi sempre con gli stessi 13-14 giocatori: "Adesso penso il contrario di quando avevamo dei momenti di difficoltà, prima in panchina c’erano poche alternative mentre ora ci sono giocatori di qualità che possono cambiare le partite. Con la Salernitana, ad esempio, senza panchina non avremmo mai vinto". Dovrebbe essere confermato il 3-4-2-1, con Pellegrini e Mkhitaryan alle spalle di Abraham. Mancini è recuperato, ma nel caso non fosse pronto giocherebbe Kumbulla.
(gasport)