Chi arbitra? Alla Roma non deve importare. Non più e soprattutto non adesso. La Roma si deve permettere la pensata: possiamo anche arbitrarci da soli, che ne dite? Fa clamore, ma non dovrebbe, la designazione di Sozza, un 34enne milanese, per la partita di oggi pomeriggio a San Siro contro l’Inter. Lo ripetiamo: chissenefrega. La Roma deve essere oltre, sentirsi oltre. Dipendesse da lei potrebbe anche arbitrare l’ad nerazzurro Marotta, questo è il punto.
Si potrebbe aprire un romanzo, sulla questione. Ma ci allontanerebbe dal succo della storia, che è la presenza emotiva della Roma in campionato, con l’obiettivo di vincere la Conference. Mourinho fa bene a parlare di cattivi arbitri: perché è vero, molti sono scarsi, hanno poca personalità e una volta finiti nel tritacarne della tecnologia applicata si lasciano irretire e diventano feroci e più sono feroci e meno gestiscono situazioni e partite. Mourinho protegge la squadra, come ha sempre fatto, ad ogni latitudine. Ma ciò non deve ingannare e soprattutto non deve, magari di ritorno, distrarre il gruppo. Alla Roma serve una sola cosa: se stessa. Ha bisogno di ciò che già possiede, che ha in dispensa, gli ultimi giorni lo hanno dimostrato: concentrazione, talento, calma zen. Tutti elementi che potrebbero bastare per qualunque avversario, nei giorni di saggezza collettiva, come è successo a Napoli.
(La Repubblica - E. Sisti)