IL TEMPO (A. AUSTINI) - Ha già vinto una coppa contro il Leicester. Nessuno meglio di lui a Trigoria conosce cosa aspetta la Roma giovedì in Inghilterra, nella prima delle due partite che possono regalare ai giallorossi la prima finale europea dopo 31 anni. José Mourinho punta tutto sulla Conference League, ha capito da tempo che alzare al cielo quel trofeo lo renderebbe praticamente «immortale» in una città che lo ha già accolto come il comandante da seguire con la massima fiducia. Perché lui sa come si vince meglio di tanti altri. Persa dopo la sconfitta di San Siro con l’Inter qualsiasi speranza di agganciare il quarto posto in campionato - in realtà il primo a non crederci da mesi è proprio Mourinho - il cammino finale in Europa sposterà gran parte dei giudizi su questa prima stagione dell’era «Special». I progressi della squadra non mancano, l’entusiasmo dei tifosi è alle stelle, ma è solo la coppa che può rendere davvero memorabile un’annata altrimenti di transizione, come era d’altronde nei programmi. E allora sotto con la doppia semifinale, contro un rivale non straordinario ma comunque insidioso. Lo staff di Mourinho studia il Leicester dal giorno del sorteggio, oggi si inizierà la preparazione vera e propria alla gara con il primo allenamento settimanale. Il tecnico portoghese è all’undicesima semifinale europea della carriera (finora ne ha superate 4 e poi ha sempre portato a casa la coppa) e ha già affrontato le Foxes 11 volte alla guida di tre diverse squadre. Tra Chelsea, Manchester United e Tottenham ha battuto in otto occasioni il Leicester, fra cui la Community Shield vinta coi Red Devils nel 2016, ha raccolto un pareggio e perso due sfide, compresa l’ultima giocata alla guida degli Spurs a dicembre 2020. Contro Brendan Rodgers sono otto i confronti, fra questi una doppia semifinale di Coppa di Lega nel 2015 vinta dal Chelsea di Mou contro il Liverpool allenato dal tecnico nord irlandese. I due hanno lavorato insieme nello staff dei Blues, Rodgers ha guidato l’Academy del Chelsea, poi la squadra delle riserve, adesso aspetta il rivale al King Power Stadium. Con la voglia di sorprenderlo. Alla Conference League tengono tantissimo i romanisti, che hanno polverizzato i biglietti della gara di ritorno e seguiranno in massa la trasferta (oltre duemila in partenza), qualcuno ha addirittura già prenotato l’aereo per Tirana, proiettandosi alla finale del 25 maggio. Una cosa per volta. A Leicester sono attesi anche i Friedkin, pronti a spostarsi dal loro quartier generale londinese per vedere dal vivo la sfida più importante della stagione. Sperando di viverne presto un’altra storica in Albania..