IL TEMPO (A. AUSTINI) - Lo scudetto da una parte, l’ultima speranza per la Champions dall’altra, con un’Europa da difendere a prescindere. Inzaghi che cerca il tris contro una squadra da sempre sua nemica, Mourinho pronto a dare il primo dispiacere da rivale al pubblico che lo osanna ancora a San Siro.
Inter-Roma di oggi alle 18 è piena di significati, la semifinale dei giallorossi in Conference League, che infiamma già la città, è un capitolo da aprire non prima delle 20. È il terzo confronto stagionale, nei primi due non c’è stata storia, col 3-0 confezionato in meno di 45 minuti all’andata da un’Inter favorita dalle troppe assenze romaniste e il 2-0 in Coppa Italia in un’altra gara sbilanciata. Ma da gennaio qualcosa è cambiato. La Roma non perde più, 12 risultati utili consecutivi dopo il ko con la Juventus che hanno accorciato di sei lunghezze la distanza dai campioni d’Italia: 26 punti ottenuti dai giallorossi contro i 20 dell’Inter nelle ultime 12 giornate, un trend che fa sperare in un confronto più equilibrato stasera.
Mourinho vuole provare a mettere pressione alla Juventus quarta e attesa dalla delicata trasferta in casa del Sassuolo lunedì. La Roma si presenta però a San Siro senza due titolari. Zaniolo è squalificato, come il secondo portiere Fuzato (convocato il baby Mastrantonio oltre a Boer), Cristante è rimasto a Roma a curare una lombalgia che non preoccupa in vista di Leicester. Dovrebbe toccare quindi a Veretout in mediana vicino a Sergio Oliveira, con Mkhitaryan di nuovo titolare sulla trequarti al fianco di capitan Pellegrini. Si scalda però El Shaarawy, pronto a partire dal 1’ o quantomeno a subentrare. Un ballottaggio in difesa: negli allenamenti degli ultimi giorni sono stati alternati Ibañez e Kumbulla, il brasiliano appare favorito ma l’albanese spera.
Ci saranno circa quattromila romanisti a riempire il settore ospiti di San Siro e altri seggiolini sparsi, la «febbre giallorossa» è altissima, trovare un biglietto per qualsiasi partita è ormai un’impresa. Un entusiasmo portato dall’arrivo di Mourinho e dai risultati recenti: percorso che la Milano nerazzurra conosce benissimo. La Champions del Triplete è l’ultimo trofeo europeo vinto da una squadra italiana, lo Special Oneè pronto a scrivere ancora la storia con una Conference League che consentirebbe alla Roma di riaprire la bacheca dopo ben 14 anni, ma prima c’è un lavoro da fare alla Scala del Calcio, davanti a oltre 70mila spettatori complessivi. Tanti occhi saranno sì su Mourinho ma pure sul giovane arbitro Sozza, designato per la gara tra le polemiche visto che è nato a Milano e appartiene alla sezione di Seregno, in provincia di Monza e Brianza. A fine stagione ogni «fischio» può spostare un risultato decisivo, il compito di Sozza è probabilmente il più difficile stasera. Ma anche per lui è un esame da grande.