Avrebbero potuto anche giocare insieme, se alla fine Barella non avesse preferito l’Inter alla Roma. Lui e Pellegrini sono gli imprescindibili per Inzaghi e Mou, così come per Roberto Mancini e la Nazionale che verrà.
Resta una sottilissima differenza: Lorenzo è il capitano della Roma, Nicolò sarà presto quello dell’Inter. Pellegrini, di fatto, è l’uomo a cui Mourinho non rinuncerebbe mai. Quando c’è lui, la Roma ha un altro potenziale offensivo. Perché il calcio di Pellegrini è fantasia, assist, giocate improvvise. A lui Mourinho lascia libertà d’azione, più che a qualsiasi altro giocatore. Non è un caso che in questa stagione abbia stabilito il suo record di gol stagionali (12): la fiducia di Mou gli ha regalato certezze ed autostima che in passato non aveva avuto mai così alte.
Sulla stessa zona di campo graviterà Barella, amico e compagno in azzurro sin dai tempi delle nazionali giovanili. Dopo mesi in apnea è tornato a macinare chilometri e a smistare un numero inimmaginabile di palloni, sempre con qualità e alla ricerca della profondità.
(Gasport)