IL TEMPO (T. CARMELLINI) - In questo campionato che assomiglia sempre più a una mano di traversone Roma e Lazio ritrovano all'improvviso stimoli validi per l'Europa. Le due squadre della Capitale sono passate dal classico «fuori da tutto» a tornare in corsa almeno per l'Europa League se non addirittura per «quella che conta». Giocare nella prossima stagione un'altra competizione oltrealcampionato e al trofeo nazionale, sarebbe importantissimo sia dal punto di vista economico che da quello relativo a stimoli e appeal sul mercato. Perché una cosa è decidere di andare in una squadra che gioca la Champions o l'Europa League, altra è scegliere un club che può giocare solo all'interno dei confini nazionali. Così da qui alla fine della stagione Roma e Lazio saranno proiettate quasi totalmente all'unico obiettivo finale: giocare in Europa il prossimo anno. Ma sulbilancio stagionale e il sogno dell’Europa si affaccia la prospettiva dell'ultimo derby stagionale in programma tra due settimane all'Olimpico. Una sfida non più d'alta classifica come qualche anno addietro, ma pur sempre carica di fascino ed aspettative: soprattutto da parte dei tifosi. Ma prima del match che può cambiare tutto (lo ha già fatto molte volte, fin troppe su una sponda e sull'altra), c'è un altro turno di cammpionato. La Roma andrà a far visita all'Udinese, ma soprattutto dovrà pensare al doppio appuntamento di coppa. C'è infatti ancora aperta la finestra Conference che la vedrà di Fonte al Vitesse: centottanta minuti che posso far male ma per certi versi anche bene alla squadra di Mourinho. Sarri & Co. invece prima della stracittadina che si giocherà stavolta sulla sponda giallorossa del Tevere, avranno da risolvere la pratica Venezia: e in casa. Impegno meno complicato sicuramente ma da non prendere sotto gamba anche perché si giocherà lunedì prossimo. Insomma ognuno fa i suoi conti con l'Europa fissa in testa ma con la consapevolezza che il risultato del prossimo derby potrebbe condizionare non solo il presente ma anche il futuro