E' passato anche lui per l'Almas, proprio come Giuseppe Giannini: Lorenzo Pellegrini è passato per le mani di Massimiliano Di Litta, oggi amministratore unico del club della famiglia Durante e all'epoca, nel 2005/2006, allenatore. "Il suo primo allenatore, però, è stato il papà Tonino - spiega Di Litta - al quale sono legato da una profonda stima".
"Già dai primi allenamenti avevo intuito che aveva delle qualità fuori dal comune", continua l'ex allenatore del numero 7. "Quindi ho chiamato Fabrizio Di Mauro per segnalarlo alla Roma, dopodiché è entrato alla Roma per restarci".
3 i motivi per cui Pellegrini, secondo Di Litta, ce l'ha fatta: la solida famiglia alle spalle, lo spirito competitivo che non gli fa accettare la sconfitta e la forza di volontà, che inizialmente gli ha permesso di perdere qualche chilo di troppo. E poi gli allenamenti col cugino portiere, Raffaele Sestito: "Per allenare Raffaele facevamo un gioco nel campo da calcetto del Sant'Anna - spiega ancora Di Litta -. Ci mettevamo 2 contro 2, l'obiettivo era tirare da porta a porta senza superare la metà campo e senza prendere la palla con le mani. Lorenzo era già forte in questo gioco, segnava a raffica".
(Corsport)