LA STAMPA (G. BUCCHERI) - Se fai il ribelle quando stai per conquistare il mondo - all'Inter del Triplete - ogni gesto sbagliato è il gesto di un vincente. Se, al contrario, cerchi ad ogni costo di salire sulle barricate quando lo Special One è un bel ricordo, lo sbaglio oltre che ad essere fuoriluogo appare come la mossa della disperazione. José Mourinho rischia due o tre giornate di squalifica perché, sotto lo sguardo degli uomini della procura federale della Figc, ha calciato il pallone in tribuna con rabbia, ha cercato il contatto con l'arbitro e, all'arbitro, ha urlato in campo e nel tunnel degli spogliatoi "...ti hanno mandato apposta, ti ha mandato la Juve...". Tutto per quattro minuti di recupero e non sei, sette o otto come avrebbe voluto il tecnico portoghese dopo il 90' di Roma-Verona.
Referto pesante - Il rumore dei nemici che torna, dunque. Ma i nemici, Mou, se, proprio vuole, se li dovrebbe cercare altrove visto che a smentirlo è stato il suo stesso capitano, e fedelissimo, Lorenzo Pellegrini ("Bisogna fare un passo in dietro, perché nessuno ce l'ha con noi" così alla Gazzetta dello Sport).
In principio, al tempo del già citato e nobilissimo Triplete, ci furono le manette mimate all'indirizzo del signor Tagliavento durante Inter-Sampdoria. Poi, diluiti nella carriera, calci alle bottigliette che in Premier League, sulla panchina dello United, erano diventati norma e sanzioni. Ora, a Pairetto, Mou ha mimato il telefono e urlato una somma di illazioni pesanti. «Lavorerò per voi...», così il portoghese ad una tifoseria che, per ora, non lo ha mollato, anzi. Parte della dirigenza giallorossa si è scusata, a lungo, con il direttore di gara, ma non Tiago Pinto, il direttore sportivo, ma non solo, della società. O, meglio, le scuse sono arrivate solo a metà e un po' tardive tanto che anche Pinto rischia uno stop per dichiarazioni lesive.
Mourinho si era presentato nella Capitale diverso nelle intenzioni. Ma è bastato poco per rivederne la versione provocatoria e polemica di sempre: gli arbitri ce l'hanno con lui e con i giallorossi, la sua predica puntuale. Pellegrini la vede in maniera opposta, la classifica racconta di una Roma a singhiozzo: la zona Champions resta lontana, i passi falsi una costante pericolosa.